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Ancora oggi, purtroppo, nel linguaggio comune e in alcuni contesti lavorativi si sentono appellativi dispregiativi come “lavaculi” per gli Operatori Socio Sanitari (OSS) e “sparasiringhe” per gli infermieri. Questi termini, oltre a essere offensivi, riflettono un grave problema di mancato riconoscimento sociale e professionale che rischia di sminuire il ruolo di figure vitali per il sistema sanitario italiano.
Gli OSS, recentemente ridefiniti da decreti ministeriali che aggiornano profili e percorsi formativi, sono professionisti al centro di un’evoluzione importante. La loro attività, finalizzata alla soddisfazione dei bisogni primari e al benessere delle persone assistite, si svolge in stretto coordinamento con medici e infermieri. Le nuove normative ne ampliano il raggio di azione, sottolineando l’integrazione con le équipe sanitarie e socio-sanitarie. Tuttavia, la superficialità di alcuni nei loro confronti continua a relegarli a meri “operatori di supporto”, a volte indicati in modo irrispettoso come “lavaculi”, termine che evidenzia una riduzione sociale e professionale inaccettabile.
Anche gli infermieri subiscono talvolta una riduzione del loro ruolo con sobri e sminuenti epiteti come “sparasiringhe”. Questo epiteto banalizza una professione caratterizzata da competenze cliniche elevate, responsabilità decisionali e continuità assistenziale, ben lontana dal limitarsi alla somministrazione di iniezioni. L’infermiere realizza valutazioni, gestisce terapie complesse, previene complicanze e lavora in team multidisciplinari con un ruolo sempre più strategico.
In Italia, nel 2025, la professione infermieristica sta affrontando sfide importanti: una “gobba pensionistica” in arrivo, carenza di personale, bisogno di un maggior riconoscimento sociale e di opportunità di carriera, come evidenziato dal Rapporto AGENAS 2023. Lo stesso accade per gli OSS, la cui figura è in trasformazione con l’istituzione di nuovi profili come l’Assistente Infermiere, che però rischiano di creare confusione senza adeguate tutele e riconoscimenti.
Per superare stigmi e stereotipi è fondamentale un cambiamento culturale che valorizzi la competenza e l’impegno di queste professioni. Solo attraverso formazione, regolamentazione chiara, riconoscimento economico e sociale, e iniziative di sensibilizzazione sarà possibile migliorare l’immagine pubblica di infermieri e OSS.
Contrastare appellativi come “lavaculi” e “sparasiringhe” significa anche rispettare la dignità di chi ogni giorno si prende cura della salute dei cittadini, spesso in condizioni difficili e con forte responsabilità.
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