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Medici senza specializzazione nei Pronto Soccorso della Toscana: 150 assunzioni, 270 le domande.

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La soluzione “Toscana” per fronteggiare l’emergenza territoriale e ospedaliera e mettere in sicurezza il SSR. Reclutamento di medici non specializzati: 270 domande per 150 posti disponibili.

Reclutamento di medici non specialisti e formati da inserire nel sistema di emergenza territoriale (118) e ospedaliero. E’ questa la soluzione “Toscana” per far fronte alla carenza dell’organico dei medici di emergenza e urgenza. Altre Regioni hanno cercato anche soluzioni alternative, non solo l’assunzione di personale non specialista, ma anche altre ipotesi che vanno dal reclutamento “ a contratto” di medici in pensione, all’acquisto di pacchetti di turni di lavoro “a gettone” di professionisti provenienti dal altre Regioni (spesso comunque pensionati organizzati in cooperative), fino alla richiesta di supporto alla medicina militare.

“La nostra regione, invece, ha deciso di reclutare i medici non specialisti –spiega il direttore del dipartimento di emergenza e urgenza della AUSL Toscana centro, dottor Simone Magazzini – da inserire nel sistema in maniera graduale, attraverso un corso di formazione ed un percorso di apprendimento sul campo basato su un tutoraggio individuale. Questo percorso – continua Magazzini- monitorato da un apposito coordinamento di area vasta, costituito da tutti i Direttori dei pronto soccorsi e supervisionato da un Board regionale appositamente istituto, è destinato ad inserire i nuovi medici e guidarli a svolgere la loro attività con livelli di autonomia progressivamente crescenti e certificati, insomma in tutta sicurezza ed in maniera non molto diversa da quanto avviene con i giovani specializzandi che operano presso le strutture Universitarie da sempre”.

La soluzione adottata, che garantirà a breve, l’arrivo di nuovo personale, è una misura del tutto eccezionale, molto limitata nel tempo, in attesa di una riallineamento fra domanda ed offerta sul mercato del lavoro in settore essenziale, dove la carenza di personale, oltre un certo limite, non è sostenibile, pena la sicurezza del servizio stesso.

“L’inizio in verità è piuttosto incoraggiante, – fa sapere Magazzini- perché rispetto a quanto si è visto fino ad ora (concorsi, avvisi e convenzioni deserte o quasi), abbiamo 276 domande per 150 posti disponibili (anche se in parte i concorrenti parteciperanno anche ad altre selezioni quali il Corso per la medicina generale o al test di ingresso alle scuole di specializzazione)”.

Fra pochi giorni inizieranno le selezioni e si auspica che già nel mese di luglio sia avviato il percorso di reclutamento.

Quello del turnover, è un problema diffuso su tutto il territorio nazionale, ed è trasversale a molte specialità. La carenza maggiore si registra nel sistema dell’emergenza e urgenza. Per garantire il necessario ricambio di personale, in un settore così delicato, la Regione Toscana, ha messo in atto, già da tempo, tutti i percorsi possibili. In particolare si sono svolti concorsi a tempo determinato e indeterminato (l’ultimo si è concluso meno di un mese fa), si sono bandite le zone carenti per il 118 per reclutare personale convenzionato, si sono finanziate borse di studio aggiuntive (sia attraverso la Regione sia attraverso le singole Aziende Sanitarie), in particolare la Medicina d’Urgenza nel 2018 ha più che raddoppiato le borse di studio ministeriali grazie a quelle finanziate dalla Regione e dall’Azienda Toscana Centro. Tutte queste misure hanno sortito effetti limitati, perché i concorsi per assunzione e i bandi per la convenzione sono andati deserti o al massimo hanno permesso di stabilizzare personale già in servizio e le borse di studio finanziate, come è ovvio, produrranno nuovo personale specialista solo fra alcuni anni.

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