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venerdì, Marzo 29, 2024
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I Medici di notte rischiano la vita nei Pronto Soccorso e negli Ospedali italiani.

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La paura del medico tra minacce e violenza. Interviene la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO).

“La paura principale del medico è proprio quella di avere paura. Il timore di perdere la serenità e la lucidità necessarie all’esercizio della nostra professione, a causa della consapevolezza di lavorare in condizioni che spesso non rispettano neppure i criteri minimi di sicurezza”, ha affermato Ombretta Silecchia, medico di famiglia e membro del gruppo di lavoro Sicurezza della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO).

Lo ha fatto nel corso di una conversazione appena pubblicata dal progetto Forward della Regione Lazio. Un medico su due, infatti, ha subito nell’ultimo anno aggressioni verbali, mentre il 4% è stato vittima di violenza fisica. Sono dati preoccupanti, che emergono dal questionario lanciato dalla FNOMCeO, con l’obiettivo di avere numeri aggiornati e completi sul fenomeno della violenza contro i medici, e che confermano i dati Inail. Nel 2017 sono stati denunciati all’Inail più di 1200 casi (più di tre al giorno) su un totale di 4000 casi di violenza sul luogo di lavoro. Due vittime su tre sono donne e tra le aree più a rischio sul territorio ci sono la continuità assistenziale, il 118 e i servizi psichiatrici e, in ambito ospedaliero, il pronto soccorso. Un’escalation di violenza contro medici e operatori sanitari che deve essere considerata una vera e propria emergenza della sanità pubblica.

Anche Ombretta Silecchia, durante un turno di lavoro nel servizio di continuità assistenziale, ha subito una minaccia a mano armata da parte di un pregiudicato, un utente abituale che richiedeva ormai quotidianamente la prescrizione e la somministrazione di analgesici da cui era dipendente.

“Ho denunciato quell’uomo – racconta a Forward – e dopo qualche giorno ho ripreso a lavorare. Non potevo permettere che la paura condizionasse la mia vita e che mi impedisse di svolgere la mia professione”.

Uno dei rischi principali è che, anche quando la denuncia viene fatta, spesso resti inascoltata per poca sensibilità sul tema da parte delle autorità competenti, per inadeguatezze strutturali e organizzative o per carenza di fondi. Per questo la FNOMCeO si sta impegnando da tempo e su più fronti, ottenendo nel marzo 2018 l’insediamento presso il Ministero della salute dell’Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di tutti gli operatori sanitari, con lo scopo di monitorare il fenomeno, raccogliere dati e analizzare i casi di aggressione per individuare i fattori di pericolosità e proporre soluzioni per la prevenzione, nuove norme di legge, misure organizzative e legislative.

“Ogni notte si continua a rischiare la vita – conclude Silecchia –. E questo è inaccettabile”.

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