Emergenza Coronavirus. Oggi parliamo del rischio di infarto aumentato di sei volte in più in chi è infetto. Lo studio di alcuni cardiologi.
Il Coronavirus colpisce più facilmente i soggetti cardiopatici, ma non colpisce solo loro. Chi soffre di cuore è vulnerabile alle complicanze delle sindromi influenzali (soprattutto a quelle respiratorie), in particolare in presenza di insufficienza cardiaca e/o co-morbità come il diabete o le malattie polmonari croniche.
Queste evidenze emergono dal Convegno nazionale di Cardiologia che la fondazione De Gasperis organizza ogni anno. Anche in un soggetto senza cardiopatia nota, però, l’influenza può aumentare il rischio di infarto fino a sei volte rispetto alla norma, soprattutto nei soggetti anziani o con evidenti fattori di rischio cardiovascolare. Inoltre in alcuni casi (di solito rari, fortunatamente) il virus può attaccare direttamente anche il muscolo cardiaco. È quindi evidente l’importanza di attuare tutte quelle misure igieniche e di stile di vita che possono ridurre la probabilità di contrarre il virus.
Altrettanto importanti sono le terapie: la fondazione Angelo De Gasperis ha avviato una raccolta fondi per il Dipartimento Cardiotoracovascolare De Gasperis dell’ospedale Niguarda a Milano. I fondi raccolti saranno utilizzati per la creazione di nuovi posti letto nel reparto di terapia intensiva: ogni unità posto letto nel reparto di terapia intensiva è composto da un letto, un respiratore, pompe infusionali e monitor.
Il prezzo di ogni postazione si avvicina alla cifra di 70mila euro. Le donazioni possono essere effettuate collegandosi al link.
Altre info sulla fondazione De Gasperis: link.
Altre info sul Convegno nazionale di Cardiologia: link.
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