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Infermiere Libero Professionista dopo Ictus cerca lavoro, ma…

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Parla Amedeo dopo il nostro appello ad aiutarlo. Dopo Ictus infermiere resta senza casa, lavoro e sostegno economico.

Qualche giorno fa come AssoCareNews.it lanciavamo l’appello per aiutare un Infermiere Libero Professionista in difficoltà. Dopo una missione in Africa, la Malaria, la Depressione e un Ictus ora ha un deficit importante ad una mano e non può lavorare. Non ha casa, per un breve periodo è stato costretto a vivere in auto con i suoi cani e ha assolutamente bisogno di sostegno. 

AssoCareNews.it lanciava l’appello ad aiutarlo alle Istituzioni Infermieristiche (Ordine ed Enpapi in primis) e a tutti i colleghi. La solidarietà ricevuta da Amedeo (nome fittizio creato per proteggere la sua privacy) è stata tanta. Si spera di vedere presto i primi frutti.

 

Lo abbiamo ascoltato e gli abbiamo chiesto di raccontarci un po’ di lui e di cosa gli è accaduto. Vediamo cosa ci ha riferito.

 

* * *

 

Carissimi amici di AssoCareNews.it,

 

mi chiamo Amedeo (nome fittizio), ho 51 anni, vorrei raccontarvi brevemente la mia storia. Sono nato in una famiglia di persone umili; mi correggo in realtà il mio papà l’ho conosciuto quando ormai ero già adulto, quindi devo tutto a mia madre.

 

Fin da piccolo manifestavo la volontà di diventare, da grande, un Infermiere e ce l’ho fatta. Con tanti sacrifici da parte di mia madre sono riuscito a realizzare il mio sogno e nel luglio 1991 mi sono diplomato come Infermiere Professionale.

 

Da quel momento la mia vita è stata in salita, ho conseguito la specializzazione di tecnico di Anestesia e Rianimazione, che mi ha dato la possibilità di lavorare in Area Critica.

 

Fino al 2016 ho lavorato in diverse strutture ospedaliere tra cui: l’Auxologico, Columbus e Sant’Ambrogio, raggiungendo la qualifica di Infermiere Strumentista di Sala Operatoria Polispecialistica, di Infermiere di Anestesia e di Infermiere di Unità di Degenza di Terapia Intensiva.

 

Nel giugno 2016 decido di intraprendere una nuova esperienza. Il mio sogno era quello di portare la mia esperienza lavorativa nella mia terra d’origine (Abruzzo) aprendo uno Studio Infermieristico. Purtroppo non è andata come speravo. 

 

Mi sono rivolto per aiuto all’Associazione Infermieristica Nazionale AssoCare.it per avere dritte sulla libera professione infermieristica. Due ex-Colleghi mi contattarono dopo aver letto sul mio profilo Facebook le mie intenzioni. Mi convinsero a trasferirmi a Putignano (BA), in Puglia, per creare assieme a loro un Ambulatorio. Con loro l’esperienza fu deludente. 

 

Dopo la prima batosta decisi di mettermi in proprio e di aderire al circuito de IlTuoInfermiere.it (realtà in cui credevo e in cui credo fermamente tutt’ora). Non riuscii a farla decollare come volevo malgrado l’impiego di tante energie e di tutte le risorse che avevo.

 

Nel Meridione d’Italia, questo lo devo dire, il lavoro nero uccide tutto o e tutti. Tantissimi i colleghi che operano in maniera sotterranea. Fanno i liberi professionisti di fatto, ma non hanno partita IVA e non sono iscritti all’ENPAPI. Dovetti chiudere il mio Ambulatorio e cercare di riparare altrove. 

 

Lo scorso giugno ho deciso di andare in missione in Africa con l’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo facente parte del Gruppo “San Donato” di Milano. L’appoggio de Iltuoinfermiere.it è stato fondamentale. La struttura ha donato materiale medicale necessario per gli interventi di cardio-chirurgia in terra africana.

 

L’idea era anche quella di realizzare un Reportage Giornalistico per www.assocarenews.it, uno dei principali quotidiani di riferimento degli Infermieri Italiani.

 

Al mio ritorno l’inizio di un incubo: la casa in cui vivevo era stata affittata senza preavviso; niente lavoro; nessun mezzo economico di sussistenza. Un incubo totale. Pensavo di rimettermi in gioco presto, ma la sorte è stata grama.

 

Sono sprofondato in una forte depressione e poi un pesante Ictus ha fatto il resto. Dopo la fase acuta mi sono “risvegliato” con un deficit importante ad una mano. Per fortuna l’assistenza che ricevo è eccezionale e pian pianino sono convinto che riuscirò a recuperare tanto. Certo il percorso sarà lungo e faticoso, ma sono convinto di farcela.

 

Dopo essere stato dimesso dal Centro Riabilitativo “Dezza” di Milano sono stato ospitato un breve periodo da un amico, con il quale però ci sono state delle incomprensioni. Sono stato costretto a cercare urgentemente un’altra abitazione. 

 

Senza soldi e senza lavoro nessuno ti dà nulla. Ho vissuto per qualche tempo in macchina con i miei cani. Ho dato in adozione, con dispiacere, i miei animali. Sono convinto che nella famiglia dove sono andati verranno trattati bene.

 

La fortuna ha voluto che al centro riabilitativo dove andavo ho conosciuto un vero amico. Siamo rimasti sempre in contatto. Quando ha letto della mia disavventura su www.assocarenews.it si è messo subito a mia disposizione e mi ha offerto il suo aiuto. 

 

Per questo ringrazio il presidente di AssoCare.it Gioacchino Costa, il responsabile del quotidiano infermieristico www.assocarenews.it Angelo Riky Del Vecchio, il capo-redattore Marco Tapinassi e tutti i soci che hanno spese delle parole di conforto e hanno lanciato l’appello per me. Inoltre, ringrazio vivamente la rete nazionale de Iltuoinfermiere.it, che sta cercando di agevolarmi nella ricerca di un lavoro adatto ai miei deficit fisici attuali.

 

Grazie Amedeo, non ti lasceremo solo!

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