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18 Nov 2025, Mar

La nuova figura dell’assistente infermiere: un passo avanti per l’assistenza sanitaria qualificata.

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Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del comparto sanità ha introdotto una novità importante: la figura dell’assistente infermiere. Questa professionalità si colloca a metà strada tra l’infermiere e l’operatore socio sanitario (OSS), rappresentando un riconoscimento concreto della complessità e della diversificazione dei ruoli nella filiera assistenziale.

L’assistenza sanitaria non è un insieme omogeneo di compiti. Essa si compone di attività base, che richiedono competenze tecnico-operative puntuali, e di interventi più complessi che necessitano di un elevato livello di valutazione clinica, capacità decisionale e assunzione di responsabilità professionale.

Per questo, è fondamentale distinguere i ruoli in base alla specificità delle competenze, garantendo a ciascuno un percorso formativo, responsabilità e retribuzione adeguati.

L’equilibrio tra competenze: Infermiere, Assistente Infermiere e OSS.

L’infermiere rimane il punto di riferimento centrale per definire gli obiettivi assistenziali, coordinare il lavoro del team e assicurare la qualità delle cure.

L’assistente infermiere, invece, svolge un ruolo tecnico-specialistico collaborando con l’infermiere in attività come la rilevazione dei parametri vitali, la misurazione della glicemia, l’esecuzione di elettrocardiogrammi e la somministrazione di ossigenoterapia, sempre sotto supervisione infermieristica.

L’operatore socio sanitario, invece, continua ad occuparsi principalmente di assistenza di base e supporto alla persona, caratterizzando un ambito diverso di intervento.

Esempi pratici dell’interazione professionale.

In reparto di medicina: L’assistente infermiere rileva i parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione dell’ossigeno) e li registra.

L’infermiere analizza questi dati nel quadro clinico complessivo del paziente, valuta eventuali cambiamenti significativi, decide eventuali interventi urgenti o modifiche al piano terapeutico, e coordina il team di cura mantenendo il dialogo diretto con il medico.

In una residenza sanitaria assistenziale (RSA):

– L’assistente infermiere gestisce la nutrizione enterale per pazienti stabili e l’aspirazione delle secrezioni per garantire il mantenimento della pervietà delle vie aeree.

– L’infermiere monitora quotidianamente lo stato di salute dell’ospite, riconosce prontamente segnali di peggioramento, adatta il piano assistenziale e coordina il team multidisciplinare.

Nel contesto domiciliare:

– L’assistente infermiere supporta il paziente nelle attività quotidiane e controlla parametri fondamentali come glicemia e pressione.

– L’infermiere valuta il decorso clinico, educa paziente e familiari alla gestione delle malattie croniche, modifica il trattamento secondo necessità e coordina l’intervento degli altri professionisti sanitari.

Valorizzare competenze per rispondere alla complessità assistenziale.

La nuova articolazione dei ruoli non stabilisce gerarchie rigide, ma valorizza competenze specifiche che si integrano per assicurare un’assistenza efficace, sicura e di qualità. Questa evoluzione professionale permette di rispondere in modo più adeguato alla crescente complessità dei bisogni di salute della popolazione, valorizzando il contributo di ogni figura coinvolta nell’assistenza.In conclusione, l’introduzione dell’assistente infermiere nel panorama sanitario nazionale rappresenta un’opportunità preziosa per riconoscere e qualificare interventi differenziati, sostenendo il sistema sanitario nella sua missione di cura e tutela della salute.

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