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La Cassazione dice sì, vestirsi al lavoro è tempo pagato! Infermieri esultano.

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Storica vittoria per gli infermieri italiani! La Cassazione ha dato ragione a un professionista sanitario dell’ASL di Torino, stabilendo un principio fondamentale: il tempo necessario per indossare la divisa prima di iniziare il turno di lavoro è a tutti gli effetti orario lavorativo e, come tale, deve essere retribuito. Il sindacato Nursing Up esulta per questa sentenza che potrebbe cambiare le regole per migliaia di operatori sanitari.

La vicenda nasce dal rifiuto dell’ASL di Torino di pagare a un proprio infermiere il tempo impiegato per la vestizione, offrendo in cambio un semplice riposo compensativo. Una prassi, purtroppo diffusa, che la Suprema Corte ha ora dichiarato illegittima.

La sentenza della Cassazione non lascia spazio a interpretazioni: ogni minuto che un infermiere dedica a indossare la divisa prima di prendere servizio è tempo sottratto alla propria vita privata ed è, quindi, tempo di lavoro a tutti gli effetti. Di conseguenza, va retribuito economicamente, senza possibilità di “baratti” con riposi o altri espedienti contrattuali.

«Una battaglia che abbiamo sostenuto come sindacato in tutte le sedi giudiziarie e che oggi vede finalmente riconosciuta la giustizia», ha dichiarato con orgoglio Antonio De Palma, Presidente Nazionale di Nursing Up. «Le aziende sanitarie non possono fare ciò che vogliono: devono mettere mano al portafoglio quando si tratta del tempo e della dignità dei propri dipendenti, altro che riposi compensativi».

Questa sentenza rappresenta un precedente di portata enorme per l’intero comparto sanitario. Apre la strada a numerosi altri ricorsi da parte di infermieri e altri professionisti che finora si sono visti negare il giusto riconoscimento per il tempo dedicato alla vestizione.

Cosa cambia ora per gli infermieri?

  • Diritto alla retribuzione: Le ASL e le strutture sanitarie dovranno ora considerare il tempo di vestizione come parte integrante dell’orario di lavoro e retribuirlo di conseguenza.
  • Possibilità di ricorsi: Gli infermieri che in passato non hanno ricevuto il giusto compenso per questo tempo potranno ora intraprendere azioni legali per vedersi riconosciuti i propri diritti.
  • Maggiore dignità professionale: La sentenza riconosce il valore del tempo dei professionisti sanitari, sottolineando che ogni minuto dedicato alla preparazione per l’assistenza è parte integrante del loro lavoro.

Il sindacato Nursing Up ha già annunciato il proprio sostegno a tutti i professionisti sanitari che vorranno far valere i propri diritti alla luce di questa storica sentenza.

La vittoria in Cassazione segna un punto di svolta nella lunga battaglia per il riconoscimento dei diritti degli infermieri italiani. Un segnale forte e chiaro alle aziende sanitarie: il tempo e la dignità dei professionisti non sono negoziabili. Ora si apre una nuova fase, in cui migliaia di infermieri potranno finalmente vedere riconosciuto un diritto finora troppo spesso negato.

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