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Violenze in RSA. Fondazione Promozione Sociale propone valutazione della personalità dei neo-assunti.

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Riceviamo e pubblichiamo una nota della Fondazione Promozione Sociale di Torino sulle violenze in RSA: “occorre valutazione della personalità dei neo-assunti”.

Alla c.a. Redazione Assocarenews.it,

con riferimento all’articolo “Violenza su anziani in Rsa. L’assenza di infermieri potrebbe influire sui controlli e sulla qualità dell’assistenza”, del 7 agosto 2022, è corretto sollevare il problema della carenza del personale sanitario e socio-sanitario a fronte della complessità delle esigenze di cura che richiedono gli anziani malati cronici non autosufficienti.

Per rispondere tuttavia ai gravi fatti di maltrattamento e abuso sarebbe necessario prevedere altresì, al momento dell’assunzione, la valutazione della personalità di tutti gli operatori (anche amministrativi, addetti alle pulizie, ecc.) che entrano in relazione con i degenti.

La proposta è avanzata dalla organizzazione scrivente al fine di evitare, per quanto possibile, che venga assunto personale con gravi disturbi della personalità, anche perché gli utenti non sono in grado di reagire alle violenze subite e spesso sono impossibilitati, a causa dell’estrema gravità delle loro condizioni di salute, di segnalarli. Ci riferiamo a malati cronici adulti e anziani non autosufficienti, specie se con demenza o Alzheimer o esiti di malattia psichiatriche, minori e adulti con disabilità intellettiva e/o autismo, ricoverati in strutture sanitarie o socio-sanitarie.

Allo scopo occorrerebbe individuare centri scientificamente riconosciuti validi, scelti di comune accordo dagli Enti e dai Sindacati dei lavoratori incaricati di rilasciare una dichiarazione attestante che l’operatore è adeguato per le caratteristiche della sua personalità e per la sua professionalità, a svolgere determinate attività nel settore delle comunità alloggio o delle Rsa.

Cordiali saluti.

Maria Grazia Breda, Fondazione promozione sociale onlus – Torino

Vi segnaliamo.

STRUTTURE SOCIO-SANITARIE RESIDENZIALI: ACCURATA SCELTA DEL PERSONALE E CONTROLLI SEMPLICI ED EFFICACI.

Com’è noto in tutte le sedi (aziende industria- li, uffici commerciali, ecc.) la qualità delle prestazioni tecniche, sociali e umane dipendono in larga misura dalla professionalità e quantità del personale addetto.

Questa ovvia constatazione vale in particola- re per il corretto funzionamento delle comunità alloggio, le case di cura e le Rsa, Residenze sanitarie assistenziali, per cui la scelta del personale, la determinazione del numero minimo degli addetti e la loro stabilità sono condizioni di particolare importanza per una idonea qualità della vita degli utenti, soprattutto se si tratta di persone non autosufficienti e quindi molto spesso nemmeno in grado di esprimere le proprie esigenze fondamentali: caldo, freddo, fame, sete, percezione dei dolori, risposta alle terapie, …

Per la garanzia di una conduzione valida di queste strutture e di quelle analoghe è in primo luogo «necessario evitare per quanto possibile che venga assunto personale con gravi disturbi della personalità», anche perché gli utenti non sono in grado di reagire alle violenze subite e spesso sono impossibilitati, a causa dell’estrema gravità delle loro condizioni di salute, di segnalarli (1).

Era stato quindi proposto che tutti gli operatori, prima di essere assunti «siano sottoposti, con tutte le garanzie di riservatezza del caso, a un esame approfondito della loro personalità». Allo scopo era stato suggerito di individuare «centri scientificamente riconosciuti validi, scelti di comune accordo dagli Enti e dai Sindacati dei lavoratori (…) incaricati di rilasciare una dichiarazione attestante che l’operatore è ade- guato per le caratteristiche della sua personalità e per la sua professionalità, a svolgere determinate attività» nel settore delle comunità alloggio o delle Rsa (2). Ovviamente dovrebbe essere garantita la totale riservatezza anche nei confronti di coloro che non ottenessero la suddetta certificazione.

Condizioni contrattuali.

Nei contratti stipulati dall’ente pubblico titola- re delle funzioni svolte dalle strutture (comunità alloggio, Rsa, case di cura) dovrebbero essere previste non solo le condizioni relative al previo accertamento dell’idoneità di tutto il personale addetto, ma anche le relative qualifiche, il numero minimo di personale e di personale in servizio, gli orari diurni e notturni delle relative presenze, nonché le disposizioni volte ad ottenere un funzionamento della struttura idoneo per tutti gli utenti, di cui dovrebbero essere precisate le caratteristiche salienti, rese pubbliche e quindi facilmente consultabili dagli utenti e/o dai loro parenti, rappresentanti.

Il sistema di controllo potrebbe essere assai semplice ed efficace inserendo fra le norme contrattuali l’obbligo del gestore di trasmettere mensilmente all’ente appaltante copia dei versamenti effettuati all’Inps e delle fatture rilasciate dagli operatori con partita Iva, nonché l’elenco giornaliero del numero delle persone che hanno utilizzato i servizi. Dal confronto della documentazione relativa agli utenti e quella concernente il personale si ricava immediatamente se le norme contrattuali sono state rispettate in merito alla qualità e professionalità del personale addetto.

Particolarmente importante è l’obbligo, da imporre nel contratto di affidamento della gestione delle strutture residenziali, relativo alla esposizione di cartelli in cui, reparto per reparto, siano indicati la qualifica e il numero del personale che deve essere presente nei vari turni del giorno e della notte, in modo che anche i ricoverati ed i loro congiunti possano verificar- ne la corretta attuazione.

(1) Cfr. Maria Grazia Breda e Francesco Santanera, Handicap: oltre la legge quadro. Riflessioni e proposte, Utet Libreria, Torino, 1995.

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