Le Unità Degenza Infermieristica in Molise di Larino e Venafro. Quando la professione emerge e convince al Sud.
L’istituzione delle Unità Degenza Infermieristica di Larino e Venafro (province di Campobasso e Isernia) è stata resa possibile, dal marzo 2017, grazie alla riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale molisana. In coerenza con le linee di riorganizzazione del Servizio sanitario regionale, questi moduli di degenza a gestione organizzativa e assistenziale infermieristica devono essere previsti all’interno delle Case della Salute e/o
degli Ospedali di Comunità, con l’obiettivo di garantire una risposta appropriata a bisogni di assistenza ad alta complessità e a bassa intensità clinica, valutata sulla base di oggettivi criteri clinico-assistenziali.
L’accesso alle UDI è deciso in collaborazione con il medico di medicina generale e/o medico ospedaliero e in coordinamento con il team medico e infermieristico. Diverse le tipologie di pazienti che possono accedere al servizio: senza limiti di età, i pazienti sono caratterizzati da non autosufficienza, anche temporanea (per esempio con deficit funzionali transitori) e che necessitano di assistenza infermieristica continuativa ma senza elevato impegno tecnologico e la presenza/assistenza medica continuativa come nel ricovero ordinario per acuti; chi ha una pregressa malattia acuta, che è dimissibile dall’ospedale per acuti e il cui bisogno sanitario è quello di mantenere e completare la stabilizzazione clinica raggiunta nel corso del ricovero acuto, nonostante presenti ancora una necessità di tutela medica e di assistenza infermieristica (per esempio terapia farmacologica ospedaliera, recupero dell’autonomia in tempo contenuto, etc.) continuativa nelle 24 ore prima rientrare a domicilio o essere trasferiti presso altra struttura; chi per la particolare situazione socio-sanitaria necessita di un percorso diagnostico, terapeutico e di monitoraggio difficilmente gestibile a domicilio con l’assistenza domiciliare per la complessità clinico-assistenziale richiesta o per ragioni di tipo sociale nei casi in cui la famiglia o una struttura sociale non riescono comunque a supportare il paziente nella malattia.
Dall’attivazione, è coinvolto un organico formato da 10 Infermieri, 5 Oss e 1 Coordinatore.