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giovedì, Marzo 28, 2024
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Tre OSS licenziati: somministravano Tachipirina a pazienti non collaboranti.

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È accaduto in provincia di Pisa. I fatti hanno avuto luogo in una Casa di Riposo per Anziani. Somministravano Tachipirina 1000 orosolubile su indicazione degli Infermieri.

Era scritto nei protocolli aziendali (anche se era da interpretare bene) e nei Piani di Assistenza Individuale (PAI) e loro continuavano a somministrare Tachipirina 1000 orosolubile (e a volte in supposta) senza mai preoccuparsi dell’abuso di professione medica e infermieristica. I fatti avvenivano di notte in una struttura h12.

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Tre Operatori Socio Sanitari (OSS) sono finiti nei guai nel Pisano. Lavoravano presso una nota Casa di Riposo per Anziani, ora sono alla ricerca di occupazione, ma hanno imparato la lezione: non possono e non devono somministrare terapie farmacologiche a Pazienti che non sono in grado di auto-assumerle e non hanno demenze o patologie neurologiche degenerative gravi.

Un’ispezione a sorpresa della direzione aziendale è stata fatale ai tre.

Nei protocolli relativi alla gestione del dolore e delle piressie, come pure nei PAI, c’è scritto espressamente che “agli Oss va consegnata per il turno di notte Tachipirina 1000 per l’eventuale arrivo della Guardia Medica e in caso di allerta del Servizio 118/112“. Non vi è indicato da nessuna parte che a somministrare il farmaco debba essere l’Oss (anche qua ci sarebbe da ridire, perché gli Operatori Socio Sanitari non possono manipolare, né custodire alcun tipo di farmaco).

L’ispezione a sorpresa è nata da una serie di segnalazioni e dopo che i tre OSS avevano più volte scritto in consegna la somministrazione.

Va detto che gli infermieri sono presenti in struttura solo ai pasti (colazione, merenda, pranzo e cena) e che gli OSS ricevono da essi Tachipirina e termometri per la notte.

Gli Operatori Socio Sanitari più volte hanno provveduto a rilevare il dolore o la temperatura su diversi ospiti.

Arrivando poi a decidere la somministrazione di paracetamolo in autonomia e senza allertare guardia medica e servizi dell’emergenza.

In più occasioni si sono trovati a fronteggiare effetti collaterali che si sono risolti con l’arrivo dell’ambulanza del servizio emergenza-urgenza.

Alla fine a rimetterci dal punto di vista lavorativo sono stati tutti e tre, due donne e un uomo.

In questa storia, tuttavia, ci sono tante cose che non vanno:

  1. la direzione aziendale deve assolutamente rivedere quei protocolli, mettendo in sicurezza i loro ospiti;
  2. l’Infermiere pur se lo dicono i protocolli aziendali non deve consegnare terapia agli OSS;
  3. il licenziamento è per giusta causa, ma quanta corresponsabilità vi è negli altri protagonisti di questa vicenda?

A voi le risposte.

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