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Uil Fpl: “Carissima Gibertoni condividiamo il suo appello ai dipende dell’AUSL di Bologna, ma occorre investire sul personale e sui servizi”.

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La Uil Fpl dell’Emilia Romagna scrive al Commissario dell’AUSL di Bologna, Chiara Gibertoni: “Carissima condividiamo il suo appello ai dipende dell’AUSL di Bologna, ma occorre investire sul personale e sui servizi”.

Lettera aperta al commissario dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, dott. Chiara Gibertoni (nella foto con la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli), da parte della segreteria Uil Fpl dell’Emilia Romagna. Nel documento si condivide la linea di pensiero della dirigente, ma si chiede nel contempo maggiori investimenti sia sul personale Medico, Infermieristico, Tecnico Sanitario, Socio Sanitario e su tutti gli altri, sia sui servizi e sulla riorganizzazione delle unità operative.

Lettera aperta al Commissario AUSL Bologna.

Al Direttore Generale AOSP Bologna
Al Commissario Ausl Bologna
Dott.ssa Chiara Gibertoni

Gent.ma Dott.ssa Gibertoni,

abbiamo avuto occasione di leggere attentamente la comunicazione che ha inviato a tutti i dipendenti dell’Ausl di Bologna e dell’Azienda Ospedaliera S.Orsola Malpighi.

Premesso che ci lascia perplessi la sua necessità di evidenziare la negatività di situazioni di protagonismo, furbizie o polemiche astiose di piccolo cabotaggio che a noi non risulta siano i comportamenti a cui si orientano le volontà di migliaia di dipendenti che garantiscono quotidianamente il buon funzionamento della nostra sanità, riteniamo, nel contesto della rappresentanza e della tutela del personale che compete contrattualmente alla scrivente, sottoporle alcune brevi riflessioni.

Condividiamo in pieno con lei che il momento sia critico e che richieda l’impegno di tutti, impegno che da sempre contraddistingue i dipendenti delle aziende sanitarie di Bologna, grazie ai quali, come lei ricorda, il nostro territorio si caratterizza per un servizio pubblico di eccellente qualità e di riferimento nel panorama regionale e nazionale.

Fin dai primi momenti dell’emergenza gli operatori del comparto sanità, nonostante l’incertezza e la paura per loro stessi e per le loro famiglie, hanno continuato ad operare a testa bassa, con grande senso di responsabilità e dedizione nonostante le avversità e i rischi, sopperendo a tutte le carenze, logistiche ed organizzative che anni di tagli hanno portato al sistema sanitario Bolognese, tagli effettuati da chi in epoca Pre Covid ha perseguito logiche di “efficienza” senza considerare in pieno quanto questo avrebbe intaccato l’efficacia e la resilienza del sistema. Esistono infatti compatibilità economiche ma allo stesso tempo sono da considerarsi alla stessa stregua le compatibilità sociali e queste due istanze vanno perseguite parallelamente.

Condividiamo con lei che questa sia la più grande tragedia dal dopo guerra ad oggi, ma la storia ci insegna che negli anni a seguire l’Italia si affermò come settima potenza mondiale produttiva grazie alle politiche di investimento economico ed al confronto tra le parti sociali; concetto che avremmo gradito fosse emerso nel suo appello al personale dipendente.

La necessità di essere il più celeri possibili rispetto alle prospettive della costruzione di un nuovo assetto logistico e una rinnovata offerta ed organizzazione dei servizi sanitari alle collettività locali necessita, in ogni caso, di un indispensabile confronto prioritariamente sul versante della programmazione e successivamente su quello della gestione.

La Regione, le Istituzioni Locali, attraverso gli strumenti che la legislazione di riferimento consegna in particolare a queste ultime non devono offrire, a nostro modesto parere “un contributo”, quanto assumere decisioni e scelte per l’immediato e per la migliore prospettiva le quali sono poi oggetto, come da lei evidenziato della traduzione operativa in termini gestionali.

Proprio per la rilevanza della sfida che ci attende e una volta chiarito l’orientamento della CTSS con un necessario documento di programmazione, rispetto ai successivi passaggi gestionali la invitiamo a partecipare in prima persona ai tavoli di confronto sindacale, ascoltando chi rappresenta i lavoratori di queste aziende. Tutte le occasioni di confronto sono una opportunità, che chi dirige strutture di rilevanza come quelle in parola non si potrà certo fare sfuggire per ascoltare chi effettivamente è a contattato con i cittadini, ne coglie i bisogni e vive sulla propria pelle quelle che sono le criticità.

Quanto sopra a maggior ragione nella Regione del Patto per il Lavoro che ha dimostrato, anche quando qualcuno pensava alla inutilità dei corpi intermedi, il valore del confronto e delle Relazioni Sindacali che auspichiamo siano viste da chi dirigerà le Aziende Sanitarie Bolognesi come una opportunità e non semplici e sterili azioni alle quali dare corso esclusivamente per obblighi contrattuali.

Concludiamo garantendole che, come di consueto, la UIL FPL non si presterà mai a nessuna logica egoistica ed individualista, ma orienterà le proprie azioni per tutelare e valorizzare complessivamente il personale dipendente e la qualità del lavoro, essendo persuasi che ciò sia di assoluta rilevanza per garantire la migliore prospettiva al nostro sistema sanitario, confidando altresì che gli errori e le disattenzioni del passato, come già detto improntato su criteri economicistici e di riduzione della spesa, consiglino una netta inversione di tendenza.

Segreteria UIL FPL
Emilia Romagna e Bologna

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