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Torino: il sistema di gestione degli esami di laboratorio dell’area Nord Ovest a rischio collasso.

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Il Nursing Up: “Assurda la concentrazione al Mauriziano e al San Luigi di 4 milioni di esami l’anno, provenienti dalle valli. Ora sono scaduti anche gli appalti per i sistemi informatici”.

È necessario rivedere immediatamente e chiarire il processo di trasferimento delle attività di laboratorio specialistiche e di quelle di routine, dai laboratori aggregati di Rivoli e Pinerolo ai laboratori torinesi del Mauriziano e del San Luigi, definiti Hub.

Si tratta di una decisione prevista dalla delibera di riordino del sistema sanitario della Regione, rivista a inizio 2019. Ma si tratta anche di una decisione incomprensibile, che non ha alcun criterio di razionalizzazione o miglioramento del servizio, una decisione che non condividiamo e che potrebbe portare al collasso e alla paralisi dell’intero sistema.

Parliamo letteralmente di almeno 4 milioni di esami (pensiamo ad esempio a tutti gli esami del sangue giornalmente prescritti) che provengono dalle valli di Susa e Pinerolo, ma anche dalle realtà dell’area di Rivoli, che finirebbero nell’imbuto del Mauriziano e del San Luigi, con un aggravio enorme dei costi dovuti al trasferimento dei referti, con una concreta possibilità di sovraccaricare in modo distruttivo gli Hub torinesi, con una difficilissima integrazione dei sistemi informatici, e con l’impossibilità di poter effettuare certi esami visti i tempi troppo lunghi di trasporto dei taluni campioni dovrebbero affrontare (pensiamo ad esempio agli esami di coagulazione del sangue che impongono tempi massimi di analisi entro le tre ore).

Il Nursing Up Piemonte, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, chiede una immediata revisione della decisione di accorpamento da parte dell’assessorato, per scongiurare la paralisi del sistema con l’enorme disagio che ne conseguirebbe per tutta la popolazione delle valli di Pinerolo, di Susa e di tutti i cittadini dell’area di Rivoli.

Spiega Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up: “Per capire cosa accade dobbiamo fare un passo indietro. Nel 2015, la giunta regionale deliberò, con la DGR 50-2484 del 23/11/15 la Riorganizzazione e razionalizzazione della rete dei laboratori di analisi, portando le attività di laboratorio specialistiche e la maggior parte di quelle di routine in ospedali Hub di riferimento, mantenendo tutte le attività di emergenza presso gli ospedali Spoke come quello unificato di Rivoli e Pinerolo, sedi di Dea di primo livello. Rivoli, per altro, aveva già assorbito, negli ultimi anni, i laboratori di Collegno (poliambulatorio), Avigliana, Giaveno, Venaria e, in buona parte, l’attività routinaria del laboratorio dell’ospedale di Susa. Un carico di lavoro enorme di circa 4 milioni di esami all’anno, che nell’AslTo3, oggi, viene gestito con un buon livello di strumentazione ed automazione.

La vecchia giunta però decise di proseguire concentrando sempre di più a livello regionale tali attività, indicando il Mauriziano di Torino come centro unico per gli esami.

Noi avvertimmo già allora che si tratta di una strategia errata, che portava al superamento di una massa critica oltre la quale il processo diveniva antieconomico. Una strada assai pericolosa, che rischia di sfociare nella paralisi totale del sistema”.

“L’Ospedale Mauriziano ha dovuto così affrontare nuovi investimenti per concentrare presso la propria struttura i milioni di esami sinora effettuati dal laboratorio unificato Rivoli e Pinerolo – spiega ancora Delli Carri -. Ciò vuole dire dare seguito al trasporto di campioni di sangue e di materiali biologici da analizzare che oggi viaggiano in borse da picnic raffreddate con “siberini”! Mentre, come sappiamo, assai diverso è il trasporto a temperatura controllata che avviene nel privato, con alcuni importanti laboratori che raccolgono campioni in tutta Italia. Riorganizzare i trasporti anche su Torino, verso il Mauriziano, di questi campioni, comporta una spesa che si aggira sugli 80.000€ al mese che significano 960.000€ all’anno! Per non parlare della necessaria, ma per ora difficile, integrazione dei sistemi informatici dei vari laboratori e gestione del controllo della temperatura delle varie borse/contenitori utilizzati per raccogliere i campioni di ben 82 punti prelievo sparsi tra le valli.
Tutto ciò, considerando che ci sono esami come i campioni biologici, che non possono essere trasportati a lungo e processati dopo molto tempo: tutti gli esami della coagulazione devono essere eseguiti, come da linee guida, in tempi contenuti, non oltre 2-3 ore, mentre molti altri presentano criticità di conservazione con necessità di trattare il campione prima del trasporto”.

“Insomma, un disastro – dice ancora Delli Carri -. Ciò portò la vecchia giunta a modificare la decisione sulla concentrazione degli esami, a inizio anno, allargando non più a un solo Hub per l’area Nord Ovest ma bensì a due: il Mauriziano e San Luigi. Con il risultato di costi informatici esplosi per una gestione condivisa difficilissima e la previsione del caos totale per la gestione dei referti da fornire ai pazienti, con tempi di refertazione eterni e i conseguenti problemi in termini di gestione degli spostamenti.
Ebbene, oggi la situazione è caduta in un limbo: nessuna ulteriore decisione è stata presa, nessuno ha gestito i trasferimenti, le gare per l’automazione sono scadute, le gare d’appalto per le nuove strumentazioni stanno proseguendo in un’ottica di Spoke (quindi con gli esami ancora a Pinerolo e Rivoli), senza minimamente considerare la perdita economica dovuta ai trasporti e all’esigenza di avere comunque strumenti di condivisione dei dati. Il personale dell’AslTo3 è stressato e demotivato nel sapere che la sua professionalità verrà ridotta a semplici azioni di preanalitica, in strutture dove viene meno la medicina di laboratorio, l’appropriatezza nell’utilizzo degli esami clinici, le possibilità di consulenza offerte dall’attuale laboratorio ospedaliero, creando dei supermercati diagnostici in cui prevarrebbe logiche che non favoriscono i cittadini”.

Ora, conclude Delli Carri: “Passati i 150 giorni che la Giunta si era presa per rivedere i conti e la direttiva di riorganizzazione, per evitare una catastrofe, il Nursing up chiede un chiarimento immediato sulla questione degli esami da laboratorio nell’area Nord Ovest. Per quanto ci riguarda l’avvio di laboratori unici concentrati in hub porta alla costruzione di esamifici inutili. Sarebbe molto meglio e più razionale permettere alla rete dell’Azienda AslTo3 di Pinerolo e Rivoli di proseguire nel servizio che già compie con tempestività e con una risposta immediata ai bisogni del cittadino a livello ambulatoriale e soprattutto in emergenza e urgenza. Urge che l’assessorato decida, prima che il sistema collassi e si blocchi con le immaginabili conseguenze in termini di servizio ai cittadini”.

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