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Elezioni Rsu 2018: Librandi con la Uil ci mette la faccia

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Michelangelo Librandi (UIL-FPL) si candida alle elezioni RSU 2018 a Genova.

Anche il Segretario Generale UIL FPL Michelangelo Librandi si è candidato alle elezioni RSU nelle liste IRCSS San Martino di Genova. Uno dei protagonisti della firma pre-contrattuale del nuovo CCNL del Comparto Sanità ci mette la faccia e scende in campo al fianco dei lavoratori.

Un Segretario Generale candidato alle RSU, da quello che ci risulta unico caso tra tutte le sigle sindacali.

Che sia l’unico caso o meno in tutta sincerità lo ritengo poco interessante. Le elezioni RSU sono importanti per la nostra categoria non solo per rafforzare la nostra rappresentanza e rappresentatività ma anche per accrescere nei posti di lavoro la partecipazione democratica. 

Mi sono sempre candidato in ogni elezione RSU, per me è una cosa normale e scontata. 

Segretario il messaggio che lei manda con la sua candidatura è chiaro e forte: NOI CI METTIAMO LA FACCIA!!

Certo e non solo. Lo facciamo anche per trasmettere la vicinanza della Segreteria Nazionale ai tanti delegati, iscritti e simpatizzanti che si sono candidati nelle liste della UIL FPL nel comparto Sanità e e Autonomie Locali.

Vogliamo ringraziare le migliaia di persone che stanno dedicando tempo, forze, energie, a questo progetto comune. Professionisti che con alto senso del dovere garantiscono servizi essenziali al Paese nonostante il blocco del turn over, condizioni lavorative di estrema difficoltà, con un contratto bloccato da anni e continuamente offesi dai media e dalla classe politica. Nonostante abbiano subito queste ingiustizie sono pronti a mettersi in discussione in queste elezioni RSU, con passione, cercando di informare i propri colleghi e colleghe sul duro e costante lavoro portato avanti dal nostro sindacato in questi ultimi anni che ha permesso di arrivare alla firma, dopo 10 anni, del CCNL Funzioni Locali e Sanità nel Febbraio 2018. 

Firme importanti che hanno permesso di riavviare la stagione contrattuale e dove si riafferma la centralità del confronto e della partecipazione.

Si, assolutamente. Alcune materie che erano di competenza esclusiva della parte datoriale, oggi sono di nuovo strumento condiviso di partecipazione per rilanciare l’efficienza della pubblica amministrazione e il ruolo del sindacato e dei lavoratori. Sul piano normativo, si è allargata la platea dei diritti, quali permessi, congedi, aspettative, assenza per malattia, diritto allo studio, formazione, welfare e conciliazione vita-lavoro. Sul piano economico, sappiamo che gli aumenti contrattuali previsti non sono del tutto soddisfacenti, ma rispetto ai tempi di scadenza del CCNL, all’insicurezza politica del post elezioni e al blocco degli ultimi anni, questo contratto rappresenta solo un primo punto di partenza. Si riapre un percorso di confronto e di partecipazione che continuerà anche dopo la firma del CCNL, con la consapevolezza che gia’ a luglio 2018 presenteremo una nuova piattaforma contrattuale per il triennio 2019-2021.

Segretario, molti sindacati autonomi stanno criticando questa firma, anche attraverso una disinformazione. Cosa ne pensa?

Purtroppo è cosi. Con orgoglio dobbiamo dire di aver raggiunto due grandi traguardi: il rinnovo di tutti i contratti del pubblico impiego e la riforma delle relazioni sindacali e del sistema contrattuale.

Si è trattato di un percorso in salita che ci ha portato a restituire dignità ai lavoratori. Senza il nostro impegno e la nostra tenacia non si sarebbe avviato il tavolo di trattativa in Aran e i lavoratori avrebbero dovuto attendere ancora altri anni per un rinnovo che invece oggi abbiamo reso possibile. Questa è la realtà!! Mentre noi con fatica e costanza portavamo avanti questo lavoro, alcune sigle sindacali firmavano contratti come quello di ANASTE, che coinvolge migliaia di lavoratori, molti dei quali infermieri, OSS ecc dove di fatto gli aumenti medi si attestano tra i 30 e i 50 euro medi lordi mensili, le ore di lavoro settimanali sono state aumentate a 40, le 150 ore del diritto allo studio sono state ridotte a 50, i primi tre giorni di assenza non sono più retribuiti e dove i permessi retribuiti sono passati da 51 a 26 ore!

All’intelligenza dei lavoratori e delle lavoratrici lasciamo le opportune valutazioni!

E’ stato sicuramente esaustivo e chiaro. In bocca al lupo per queste Elezioni RSU!

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