La CGIL scende in campo per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) e sfida gli altri sindacati cugini sul tema della coerenza e delle lotte per il rispetto dei diritti del lavoratori del Comparto Sanità. Lo fa presentandosi a livello nazionale con candidati validi e motivati. Il sindacato di sinistra sarà presente in tutti gli Ospedali e i centri di cura pubblici dello Stivale. Ma qual è il suo programma elettorale?
“L’impegno e la serietà costanti delle professioni sanitarie, nonostante i continui tagli lineari di questi anni, ha consentito di erogare servizi sanitari di qualità ai cittadini, pur tra numerose difficoltà organizzative, carichi e orari di lavoro sempre crescenti ed in assenza di una concreta possibilità di valorizzazione” – spiegano in una nota i dirigenti del sindacato.
Per questo la Cgil vuole:
- nuovi modelli organizzativi che valorizzino il ruolo e le funzioni professionali, su cui intervenire con la contrattazione integrativa;
- la piena autonomia professionale, definendo ruoli chiari, per implementare il lavoro d’equipe;
- riconoscere e promuovere lo sviluppo e la valorizzazione delle competenze e delle esperienze, le attività professionali e di responsabilità necessarie nella sanità attuale;
- un nuovo sistema di classificazione che consideri le modifiche organizzative, che riconosca il valore del lavoro professionale ed il ruolo nei percorsi di carriera, supportato da una valutazione oggettiva e trasparente;
- definire standard minimi obbligatori, professionali e di organizzazione, per superare le attuali criticità e implementare il benessere organizzativo;
- rivedere l’organizzazione del lavoro e conquistare, nella contrattazione integrativa, strumenti concreti per conciliare i tempi di vita e di lavoro;
- ancorare la formazione universitaria e quella professionale ai fabbisogni reali, con il coinvolgimento e il riconoscimento delle professioni sanitarie in tutte le fasi;
- determinare soluzioni concrete per affrontare il tema dell’invecchiamento del personale.
“C’è bisogno di un cambio di passo, coerente e responsabile – concludono dalla Cgil – per investire seriamente sulle professioni sanitarie e produrre valori per i servizi del Servizio Sanitario Nazionale.