Sepe (FIALS): “l’assessore alla sanità dell’Emilia Romagna vada a casa”.

La FIALS dell’Emilia Romagna chiede il commissariamento della sanità regionale. Sepe: “Donini torni a casa e subito”.

Lo spauracchio del commissariamento della Sanità Emiliano – Romagnola si fa sempre più reale e concreto, dopo il default di circa 850 milioni di euro ed i buchi nei bilanci della regione, non arrivano risposte concrete sull’integrazione dei fondi contrattuali per pagare le indennità e gli incentivi ai lavoratori della sanità. Lo precisa Alfredo Sepe, segretario regionale della FIALS Emilia-Romagna.

“La Regione non ha ancora deliberato la sterilizzazione dei costi COVID (salario accessorio
anticipato dai bilanci aziendali) si parla di circa tre milioni e mezzo di euro tra USL di Bologna e S.Orsola (non considerando il dato triplicato su tutte le Aziende Sanitarie dell’Emilia Romagna)” – aggiunge il segretario FIALS.

“Non ci sono più le condizioni per una gestione della Sanità a firma DONINI, non dimentichiamo il durissimo scontro tra l’assessore e l’ex direttore generale dell’assessorato alla Sanità Licia Petropulacos ( oggi responsabile area impatto Covid) a questo di aggiunge la mancanza di confronto da parte del Donini, che preferisce discutere con tempi e modalità che non rispettano i tempi della contrattazione e del confronto sindacale” – continua Sepe.

“Alla questione ‘costi covid’ si aggiunge anche il mancato scorrimento delle graduatorie concorsuali ( che procedono con il contagocce) e la mancata presentazione di un piano regionale per lo smaltimento delle liste di attesa, promesso da mesi ( doveva essere presentato in settembre) dulcis in fundo la questione ‘caro bollette’ a cui l’assessorato non ha ancora dato risposte e soluzioni concrete” – aggiungono dalla FIALS.

“Siamo seriamente preoccupati per la tenuta dei servizi assistenziali e soprattutto per le condizioni di lavoro in cui si trovano ad operare i professionisti della sanità emiliano – romagnola, da mesi in attesa del pagamento di indennità ed incentivi, che sembrano, vista la situazione attuale, ormai un miraggio. Un Assessore deve avere il coraggio di rispondere delle proprie azioni, quella migliore sarebbe di dimettersi, il che attiverebbe un commissariamento ad acta della sanità emiliano romagnola , a nostro avviso la migliore soluzione possibile” – conclude Sepe.