La decisione della Corte Costituzionale circa l’obbligo dei vaccini rappresenta una delle pagine più buie della democrazia e dello stato di diritto.
Per la prima volta dopo il processo di Norimberga si sancisce che lo Stato può arrogarsi il diritto di imporre trattamenti sanitari generalizzati ai propri cittadini, per altro in mancanza, come appare sempre più evidente, di qualsiasi requisito minimo di non dannosità dei medesimi.
Il principio della sovranità popolare
viene sovvertito in una logica sanitaria di biopotere sempre più invasivo. E come se non bastasse, si afferma che lo stato può mettere alla fame i propri cittadini ‘non conformi’ ai diktat.
Un vilipendio
alla dichiarazione dei diritti dell’uomo che ci fa tornare indietro di secoli, ad una civiltà giuridica in cui il sovrano poteva disporre a proprio piacimento delle vite dei propri sudditi.
Ancora Italia
per la sovranità democratica non si riconosce in questa sentenza della corte e si opporrà politicamente in tutti i modi alla deriva antidemocratica e dispotica che incombe sulla vita dei cittadini italiani – è quanto si legge a termine della nota congiunta a firma di Massimo Orlandini e Maurizio Romani, rispettivamente presidente “Ancora Italia Firenze” e “Ancora Italia Toscana”.
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