E’ scontro totale all’Ospedale “Cardarelli” di Napoli. Medici e infermieri allo stremo delle forze: “noi pronti allo sciopero”.
Non si placano le polemiche e le proteste all’Ospedale “Cardarelli” di Napoli. Medici e Infermieri sono in fibrillazione per le condizioni di lavoro precarie e fuori controllo presso il Pronto Soccorso. Dito puntato contro la Direzione Generale, Sanitaria e Amministrativa e contro il governatore della Campania Vincenzo De Luca: “venga a vedere in che condizioni lavoriamo”.
Tramite un flash mob tutte le sigle sindacali di medici e infermieri hanno minacciato uno sciopero qualora la direzione non cambi linea. Ora basta a turni di lavoro, carenza di personale, stabilizzazione dei precari e assistenza ai cittadini sono i punti su cui spingono i lavoratori.
Il braccio di ferro tra lavoratori e dirigenza è, come è chiaro, sempre più serrato. Il clima è diventato sempre più teso col passare dei giorni ed è sfociato nella protesta generale quando dalla direzione è giunta l’accusa di furto di biancheria in alcuni reparti ed è stata negata la possibilità di riunirsi nell’apposita aula magna.
Hanno sollevato un polverone le parole di qualche giorno fa di Vincenzo De Luca, che ha parlato di 170 infermieri oltre il necessario presenti al Cardarelli: “De Luca venga a vedere in che condizioni lavoriamo; siamo in continuo affanno” – dicono i lavoratori.
Il punto di vista del Carderelli.
Intanto la direzione dell’Azienda ospedaliera Cardarelli ha inoltrato una nota in risposta al flash mob, con cui cerca di buttare acqua sul fuoco delle polemiche, ma ci riesce parzialmente: “i temi che sono stati oggetto del flash mob organizzato oggi da quattro sigle sindacali sono già al centro dell’attività dell’azienda e la loro trattazione era stata programmata in un incontro convocato per il prossimo 12 aprile; tuttavia, a seguito di una specifica richiesta effettuata da alcune organizzazioni sindacali, tale data è stata spostata in due diversi incontri previsti per il 17 e il 20 aprile prossimo e l’ordine del giorno è stato aggiornato con le richieste pervenute da tutti sindacati; tali necessità espresse dai sindacati hanno determinato uno slittamento delle date dei tavoli di confronto”.
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