L’aera sanitaria del sindacato UIL dice decisamente no allo Sciopero Generale degli Infermieri Italiani del 23 febbraio 2018 e si schiera a favore delle proposte del Governo Gentiloni relative al rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro del Comparto Sanità. Lo fa attraverso il suo segretario generale, Michelangelo Librandi, che parla apertamente di una manifestazione retorica e fuori da ogni logica sindacale.
Uscito l’atto di indirizzo integrativo da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che, a questo punto, completa il quadro delle risorse necessarie per poter proseguire nella trattativa e giungere al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli operatori della Sanità pubblica”.
Qui in alto proponiamo una intervista resa nota dalla UIL allo stesso Librandi in merito al rinnovo, che nei giorni scorsi aveva scritto alla presidente nazionale dell’Ordine degli Infermieri, Barbara Mangiacavalli, ammonendola per essersi schierata a favore dello sciopero.
Il comunicato Congiunto Cgil, Cisl e Uil sul rinnovo contrattuale del Comparto Sanità
“Esprimiamo apprezzamento per l’uscita dell’atto di indirizzo integrativo da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che, a questo punto, completa il quadro delle risorse necessarie per poter proseguire nella trattativa e giungere al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli operatori della Sanità pubblica”.
Lo dichiarano, in una nota congiunta, i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, commentando l’uscita dell’atto di indirizzo integrativo che completa il quadro finanziario di riferimento per il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica.
“Lo sforzo profuso per il reperimento delle risorse mancanti è positivo – proseguono i Segretari – e sottolinea come sia stata davvero importante la mobilitazione del 5 febbraio scorso. È la prova che è possibile raggiungere risultati importanti, in maniera pragmatica, senza per questo dover danneggiare gli operatori sanitari chiamandoli ad uno sciopero che, ad oggi, con le risorse stanziate e la trattativa che sta entrando nel vivo, appare francamente non condivisibile e strumentale”.