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mercoledì, Ottobre 4, 2023
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Sanità Lazio: per CISL e UIL ottima l’uscita dal commissariamento. Ora si assuma personale!

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Sanità Lazio. Cisl e Uil: “Bene uscita da commissariamento, il Consiglio dei ministri prenda atto degli ottimi risultati raggiunti. Ora cambio di passo su personale e servizi: assunzioni, contratti integrativi e risorse per la produttività”.

“L’annuncio dell’uscita della sanità del Lazio da un commissariamento durato ben 12 anni è una ottima notizia, che conferma Il buon lavoro della Regione sui conti in ordine, sul bilancio e sull’ulteriore miglioramento dei punti Lea. Ma sulla gestione del personale e sulla qualità dei servizi serve un cambio di passo”. Così Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generale di Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, dopo le dichiarazioni del presidente di Regione Nicola Zingaretti.

“Ora aspettiamo che il Consiglio dei ministri ratifichi la decisione, nel frattempo però ci sono questioni che non possono attendere: organici ancora da completare, contratti integrativi messi in discussione, risorse negate”, puntualizzano Chierchia e Bernardini. “Servono interventi urgenti per riportare il sistema sanitario regionale sul sentiero del rilancio. Altrimenti rischiamo il paradosso di finanze in salute e una mancata valorizzazione del personale che mette in crisi la qualità dei servizi”.

“Serve completare con urgenza il piano delle assunzioni e superare definitivamente il precariato. Strutture e reparti ospedalieri, soprattutto nell’area metropolitana romana e nelle altre province, sono sull’orlo del collasso: la quotidianità del servizio sanitario è fatta di persone costrette a coprire i buchi nei reparti, di turni che si allungano e di tempi di assistenza ridotti all’osso, di diritti calpestati e di precarietà. Ora non ci sono più scuse, si proceda speditamente nelle assunzioni di infermieri, tecnici, oss e personale amministrativo e professionale”, rimarcano i segretari regionali di categoria di Cisl e Uil.

“E poi basta con gli atti unilaterali che comprimono i contratti collettivi ed integrativi. La valorizzazione dei lavoratori serve a premiare il merito, le competenze e l’esperienza che si traduce in servizi migliori.”, aggiungono. “Così come è giunto il momento di investire seriamente nel Ssr, a partire dalle risorse aggiuntive regionali, le cosiddette Rar, che in altre regioni sono attive da anni e che servono a far crescere la produttività del sistema di salute”.

“Con l’uscita dal commissariamento si deve aprire una stagione nuova”, concludono Chierchia e Bernardini. “Alle giuste aspettative dei cittadini e dei lavoratori devono corrispondere misure concrete per la qualità del lavoro e dei servizi. Su questo ci aspettiamo che il presidente Zingaretti e la Regione rendano il confronto con le parti sociali elemento di cambiamento ”.

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