Il Ministro dell’Interno non si ferma e va avanti: porti chiusi!
E’ scontro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e i magistrati siciliani dopo che il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto l’autorizzazione a procedere nei confronti del segretario della Lega per la vicenda della nave Diciotti. La decisione del tribunale dei ministri arriva dopo la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura di Catania. Il politico è accusato, tra l’altro, di omissione di soccorso, di sequestro e di un’altra sfilza di reati e ora rischia fino a 15 anni di galera.
“Le dichiarazioni odierne del Ministro dell’Interno, a commento della decisione del Tribunale dei Ministri di Catania, risultano irrispettose verso i colleghi nei toni di derisione utilizzati e nei contenuti, anche laddove fanno un parallelismo tra i tempi di redazione di un provvedimento giurisdizionale, come noto previsti dalla legge, e il funzionamento di un’azienda privata. Il rischio di una delegittimazione della magistratura, il cui operato viene fatto nel rispetto delle leggi dello Stato, è alto e va assolutamente evitato”. Lo afferma in una nota l’Anm
Salvini non ci sta
“Ci riprovano, torno ad essere indagato per sequestro di persona e di minori, con una pena prevista da 3 a 15 anni. Manco fossi uno spacciatore o uno stupratore. Ora la parola passa al Senato e ai senatori che dovranno dire si o no, libero o innocente, a processo o no. Ma lo dico fin da ora, io non cambio di un centimetro la mia posizione”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato in una diretta Facebook la decisione del tribunale dei ministri di Catania di chiedere l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. La decisione del tribunale dei ministri arriva dopo la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura di Catania.
Fonte: Ansa.it – AssoCareNews.it