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Rischio Radiologico: presentato da Fials Bologna diffida e ricorso in Tribunale

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Rischio Radiologico: presentato da Fials Bologna diffida e ricorso in Tribunale.

Ecco la missiva di Alfredo Sepe

Sul Rischio Radiologico e sulla Radio-esposizione non si scherza. Lo sanno bene gli operatori sanitari dell’Azienda USL di Bologna che da tempo si battono per vedersi riconosciute le dovute protezioni. Sul caso si registra una missiva inviata a tutti i lavoratori dal segretario provinciale della FIALS bolognese, Alfredo Sepe, con cui si diffida l’azienda e si presenta apposito esposto in tribunale.

Ecco il contenuto della lettera di Sepe

Spettabili colleghi, siamo da tempo impegnati in una delicatissima ‘’partita a scacchi’’ con l’Azienda USL di Bologna, in merito alla ridefinizione della platea che fruisce dei benefici legati alla radio-esposizione.

Preme fare una introduzione tecnica, visto il goffo tentativo di avventurarsi in questa materia delicatissima, da parte di alcuni sindacalisti, che pochi anni or sono, lavoravano al BRICOCENTER di Bologna (nel vero senso della parola purtroppo).

Tornando a noi, il problema del “rischio da radiazione”, dovuto allo svolgimento di attività lavorative di una particolare categoria di personale è da tempo all’osservazione degli esperti, la tutela iniziale, prevista soltanto sotto forma indennitaria, è passata ad una concezione più di tipo preventivo con la previsione di un periodo di 15 giorni aggiuntivi di riposo che comportano l’allontanamento del lavoratore dai locali e dagli strumenti potenzialmente pericolosi.

Infatti, il DPR n. 384/90, di recepimento dell’accordo sindacale per il personale del SSN, nell’introdurre i quindici giorni aggiuntivi, confermava anche la costituzione di una apposita Commissione – già prevista dall’art. 58 del DPR n. 270/87, per verificare la continuità o la occasionalità dell’esposizione a rischio radiologico, al fine di assicurare la tutela prevista al personale effettivamente “a rischio”.

Tale esposizione, infatti, deve essere accertata da una specifica competenza aziendale preposta all’accertamento e alla classificazione del personale esposto a radiazioni ionizzanti, ai sensi del d.lgs. n. 230/95 (Attuazione delle direttive comunitarie in materia di radiazioni ionizzanti). Tale decreto, rafforza la politica tesa alla prevenzione per quei lavoratori esposti al rischio, intervenendo sull’utilizzo di strumenti a bassa emissione e funzionanti anche senza la diretta presenza del lavoratore. A ciò si è aggiunta una gestione più adeguata dei turni di lavoro e controlli più mirati sulle dosi di radiazioni e il prolungamento delle esposizioni.

In tale contesto, la contrattazione collettiva è intervenuta a disciplinare l’istituto per le varie categorie di lavoratori ed attualmente la tutela per il settore sanitario è prevista, per il personale del comparto, dall’art. 5, comma 6, del CCNL 20 settembre 2001, secondo biennio economico e, per il personale dirigente del SSN, dagli artt. 29, comma 5, dei CCNI sottoscritti il 10 febbraio 2004, area medica e SPTA.

Pertanto, allo stato si può affermare che il cosiddetto “riposo biologico” va riconosciuto a quel personale, rientrante nelle suindicate categorie, ma effettivamente esposto al rischio di radiazioni a causa dello svolgimento della prestazione lavorativa.

L’excursus normativo di cui sopra, evidenzia chiaramente limiti e margini dettati dalla normativa attualmente vigente, a nostro avviso l’Azienda USL di Bologna, ha intenzione di interpretare in maniera riduttiva e penalizzante la legislazione succitata, ovviamente penalizzando i lavoratori radioesposti.

Nel corso dell’ultima Trattativa , la USL di Bologna, è stata ambigua e poco chiara, abbiamo certezza i benefici legati al rischio radiologico, saranno elargiti ad una platea molto ristretta di persone, di riflesso soppressi per altre ( sia comparto che dirigenza medica).

FIALS è l’unica organizzazione sindacale pronta a trascinare in Tribunale l’Azienda USL di Bologna per la questione rischio radiologico/radio esposizione, vista l’enorme platea di lavoratori coinvolti, ed il danno enorme che gli stessi subirebbero da questo atto folle ed insensato.

Dott. Alfredo Sepe – Segretario Provinciale Fials Bologna

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