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Riordino Agenzia regionale protezione ambientale della Basilicata: i dubbi della FIALS.

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FIALS critica nei confronti del Riordino della disciplina per l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPAB).

La Segretaria Regionale FIALS Luciana Bellitti, esprime forti criticità nei confronti della Proposta di legge “Riordino della disciplina per l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPAB)” (DGR 972 del 13/12/2019). Criticità che impongono l’annullamento della DGR 972/2019 poiché la Proposta di Legge contrasta con lo Statuto Regionale e con i Principi sanciti da norme di livello nazionale e da pronunce della Corte Costituzionale.

Dalla disamina di quanto approvato con la DGR 972 del 13/12/2019 Proposta di legge – Allegato A, Relazione Tecnico Giuridica di accompagnamento – Allegato B e Relazione economica – Allegato C sono emerse le seguenti criticità:
non c’è corrispondenza tra i contenuti riportati nella Relazione Tecnica e quelli della Proposta di Legge.

Il DDL, in difformità con quanto previsto dallo Statuto Regionale, sminuisce il ruolo della Giunta attribuendo al Dipartimento ambiente e al relativo Dirigente Generale prerogative che per legge sono di competenza della Giunta che ledono l’autonomia gestionale tecnica e amministrativa propria dell’Agenzia. Vengono previste attività di controllo e vigilanza ulteriori rispetto a quanto stabilito dalla L. R. n.11/2006 e in difformità alle previsioni dello Statuto Regionale.

Il DDL elimina ogni sede di confronto e condivisione anche con i Consiglieri Regionali e le Autonomie Locali.

La soppressione della figura del Direttore Amministrativo determina importanti criticità gestionali che già in passato hanno condizionato negativamente la corretta azione operativa dell’Agenzia.

Il DDL non raggiunge l’obiettivo di armonizzare la normativa regionale con il dettato della L.132/2016 e assegna all’Agenzia anche compiti attribuiti ad altri Uffici/Enti.

Il DDL va nella direzione opposta all’obiettivo dichiarato di snellimento delle procedure e non adopera di fatto una spending review, diversamente da come riportato nella Relazione Tecnico Finanziaria. nella quale non vengono considerati né quantificati i costi aggiuntivi dovuti a: esecuzione delle attività non obbligatorie in forma gratuita, atteso che qualunque erogazione di servizi comporta costi per l’impiego di risorse umane, tecnologiche e finanziarie. La Regione, pertanto, dovrà necessariamente adeguare il contributo ordinario previsto dall’art. 12, comma 1, lett.b) a detti nuovi ed ulteriori costi, con conseguente scardinamento dell’asserita “invarianza finanziaria”.

La Direzione Amministrativa sembra superflua, atteso che l’Agenzia prevede già, nella sua struttura organizzativa, l’Ufficio Bilancio, l’Ufficio Provveditorato e l’Ufficio Personale.
A tale riguardo si rileva che presso i citati Uffici, con la solo eccezione dell’Ufficio Personale, non è presente alcuna figura di dirigente.

Pertanto, al fine di garantirne l’operatività degli uffici e la funzionalità dell’intera Agenzia, occorre
prevedere da subito l’immissione in servizio di personale dirigente del ruolo amministrativo ovvero
tecnico/professionale, di cui l’Agenzia è attualmente priva, con conseguente e corrispondente aumento di spesa.

La Segretaria Regionale FIALS, fa rilevare che il costo di n. 1 Dirigente è pari a circa € 60.000. laddove poi si voglia attribuire a ciascun dirigente la responsabilità di una struttura (semplice/complessa), occorre innanzi tutto verificare il possesso dell’anzianità prevista per legge (5 anni nel profilo dirigenziale) e quindi prevedere le relative retribuzioni di posizione ed indennità, con un incremento di spesa che varia da un minino di € 10.000,00 per ciascun dirigente, ad un massimo di € 20.000,00 -€ 22.000,00:

  • n. 2 Dirigenti da assumere € 120.000,00;
  • n. 3 Dirigenti da incaricare (valore minimo) € 30.000,00;
  • n. 3 Dirigenti da incaricare (valore massimo) € 66.000,00.

TOTALE MAGGIORE SPESA (valore minimo) € 150.000,00
TOTALE MAGGIORE SPESA (valore massimo) € 180.000,00.

E’ singolare poi, che la Relazione economica non si soffermi affatto ad analizzare gli evidenti maggiori costi generati dalla gemmazione dei laboratori che porta con se il non facile reperimento di personale altamente specializzato.

Alla luce di tutto quanto espresso, la Fials chiede alla Politica Regionale di prendere in esame i punti riportati nella Legge di riordino dell’ARPAB.

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