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Pubblica Amministrazione. La Uil Fpl lancia appello al Governo: “ci ascolti, come fanno le regioni”.

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P.A. Librandi (UIL-FPL): Basta demagogia. Le Regioni condividono con noi problemi e soluzioni: il Governo ci ascolti.

“Abbiamo dimostrato in questi mesi che di responsabilità ne abbiamo fin troppa: ci sono dei problemi evidenti nella Pubblica Amministrazione che non possono essere bypassati con la solita demagogia dei “fortunati” del posto fisso.​

Così Michelangelo Librandi, Segretario Generale della UIL-FPL, in merito alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni dal Ministro Dadone e da molti esponenti politici in merito allo sciopero del pubblico impiego proclamato per il 09 Dicembre prossimo.
“E’ dall’inizio della pandemia che stiamo chiedendo sicurezza, assunzioni, formazione e rinnovi contrattuali non solo per dare le dovute risposte ai dipendenti pubblici, ma anche e soprattutto per garantire i servizi, la sicurezza e la salute dei cittadini. Mesi di denunce inascoltate contro la mancanza di dispositivi di protezione individuale, assenza di screening di prevenzione, carenza di personale con conseguenti ore e ore di straordinario – spesso neanche​ retribuito perché i fondi sono finiti – che gravano sulla lucidità del personale sanitario col rischio di inficiare la qualità dell’erogazione dei servizi e delle cure.E a rimetterci sono pazienti e cittadini” avverte Librandi, che continua “con la Conferenza delle Regioni abbiamo condiviso un documento, già inviato al Ministro Speranza, nel quale​ chiediamo urgentemente un tavolo di confronto congiunto per condividere priorità, percorsi ed interventi. Ai primi punti del documento ci sono la proroga e il rifinanziamento delle assunzioni effettuate per fronteggiare l’emergenza, un improrogabile piano straordinario di assunzioni stabili, il superamento dei limiti della spesa per il personale e del tetto per i fondi contrattuali, l’estensione e la rivalutazione dell’indennità di malattie infettive, l’aumento dei fondi per gli incentivi in favore del personale del SSN e un finanziamento analogo per gli incentivi agli operatori delle strutture per anziani non autosufficienti e per disabili” spiega il Segretario, che prosegue “così come di primaria importanza è la proroga delle graduatorie, a tempo indeterminato e determinato, scadute o in scadenza. ”
“Quanto alle risorse che mancano per un rinnovo contrattuale dignitoso,​ con i 400 milioni di euro messi nella legge di bilancio, tolte le chiacchere, arriviamo ad un aumento reale della busta paga inferiore ai 40 euro medi procapite: per​ tre anni di contratto e dopo mesi e mesi di impegno e abnegazione, totalmente insufficienti e lontani dal giusto riconoscimento che spetta ai lavoratori”
“Noi non saremmo voluti arrivare allo sciopero – conclude il Segretario- ma dal Governo invece di risposte stiamo avendo una pericolosa​ demagogia divisiva del mondo del lavoro. Se si va avanti su questa strada si rischia di mettere a repentaglio la tenuta dei sevizi per i cittadini, a partire da quella del Sistema Sanitario Nazionale.
E noi non vogliamo e non possiamo permetterlo.”

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