Reiterare i Contratti a termine per gli Operatori della sanità, ma anche per tutti gli altri, è reato in Italia. Lo sa bene un’azienda sanitari siciliana appena condannata.
I contratti a termine se continuamente reiterati e soprattutto senza motivazione valida possono portare l’Azienda, pubblica o privata che sia, ad incorrere nel reato di “Abuso di contratti a scadenza”.
Di recente la Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso di un dipendente pubblico che, in ragione dell’illegittima reiterazione di contratti a tempo determinato, domanda tutela risarcitoria.
È riconosciuto il danno da perdita di chances.
Nel regime del lavoro pubblico contrattualizzato in caso di abuso del ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato da parte di una pubblica amministrazione il dipendente, che abbia subito la illegittima precarizzazione del rapporto di impiego, ha diritto al risarcimento del danno previsto dalla medesima disposizione con esonero dall’onere probatorio nella misura e nei limiti di cui all’art. 32, comma V, della legge 4 novembre 2010, n. 183, e quindi nella misura pari ad un’indennità onnicomprensiva tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione più eventuali spese legali.