Nuovo DPCM in arrivo: pericolo Zona Rossa fino al 22 gennaio per molte Regioni che si scontrano con il Comitato Tecnico Scientifico sugli indicatori.
Nuovo DPCM in arrivo: nei prossimi giorni si riunirà nuovamente il Governo per fare il punto della situazione consultando le parti tecniche e politiche.
Si parla del decreto che andrà a regolamentare l’emergenza dal 7 gennaio in poi.
Da questa data infatti decadranno le misure adottate per le festività, i cui effetti purtroppo sono stati nettamente minori rispetto alle aspettative degli esperti.
Coronavirus: come stiamo andando?
Il commento degli esperti è criptico ma non riesce a nascondere il disappunto.
Sebbene siano in miglioramento i dati, questo miglioramento non è stato finora abbastanza.
Ad inizio anno infatti è possibile osservare la situazione sopratutto nei suoi effetti “negativi”.
Questo perchè il periodo di incubazione del Covid-19 è scientificamente provato tra i 2 e gli 11 giorni.
Negli ultimi giorni del 2020 e nei primi giorni del 2021, quindi, si registrano i nuovi contagiati avvenuti dopo il 20 dicembre.
Siamo passati dal 9-10% di nuovi tamponi positivi sul numero dei tamponi totali di metà dicembre ai 11-12% di fine anno, con un picco isolato di 14,1% del bollettino del 1 gennaio.
Oltre a questo semplice confronto, osserviamo un indice RT che non riesce a scendere sufficientemente.
Rischio zona rossa e arancione per tutta Italia.
Ciò che è attualmente sicuro è che il 7 ritorneranno le “zone colore” ovvero Rossa, arancione e gialla.
Attualmente, come sta emergendo fra le righe in queste ore, il rischio effettivo di una nuova ondata di zone rosse e arancioni è veramente alto.
La campagna vaccinale darà risultati importanti non prima di alcuni mesi (come annunciato da Conte) e in questo gennaio peseranno in maniera importante i comportamenti scorretti registrati durante queste festività, con migliaia di denunciati.
Ci si aspetta quindi che entro i prossimi giorni ci sia un inasprimento dei numeri dell’emergenza, dovuto quindi alla manifestazioni dei sintomi dei contagi avvenuti a tra il 24 dicembre ed il 31.
Prende sempre più campo l’idea di riproporre una mappatura a tinte rosso e arancione, con scadenza di rivalutazione per il 22 gennaio prossimo.
Al momento Liguria, Veneto, Calabria, Lombardia, Puglia e Basilicata sono a forte rischio, seguite dall’Abruzzo e da altre.
Scontro Regioni – Cts.
Continua intanto lo scontro a distanza fra Regioni e Cts, sempre sul punto degli indicatori.
Il sistema di 21 indicatori che emettono poi verdetto sul “colore” regionale è stato fortemente criticato da alcuni governatori.
Al centro dell’accusa vi è un’insostenibile complessità nella raccolta dei dati ma anche una combinazione di fattori presi in considerazione che tende a optare per una colorazione più grave.
Al momento però il sistema non sembra essere in reale discussione, difeso a spada tratta dal Comitato Tecnico Scientifico.