Parla Michele (OSS): “inutile forzare con decreti regionali come fatto in Veneto, a noi Operatori serve riforma seria della formazione; molti colleghi si sentono già Infermieri o peggio Medici”.
Carissimo Direttore di AssoCareNews.it,
mi chiamo Michele Carollo e sono un Operatore Socio Sanitario. Lavoro in provincia di Livero e da tempo mi scontro con i miei colleghi di lavoro perché spesso valicano il confine tra le competenze proprie dell’OSS, quelle dell’Infermiere e addirittura quelle del Medico.
Credo che la mia categoria non abbia capito quello che sta facendo e verso quali rischi si sta proiettando, per la professione, ma soprattutto per gli Assistiti.
Molti si scordano che restiamo personale di supporto all’Infermiere e che non servono delibere regionali per diventare Infermieri o lontani parenti dei Medici.
Io mi chiedo: perché non ci uniamo e non spingiamo per un’unica struttura nazionale che ci possa rappresentare e coordinare.
Abbiamo bisogno di riforme serie:
- uniformare la formazione (basta con le scuole regionali, si faccia un’unica struttura nazionale);
- realizzare percorsi didattici para-universitari;
- diventare figure tecniche autonome dagli Infermieri.
Sono tre punti su cui chiedo a tutti di riflettere, anche al mondo Infermieristico, perché avere degli Operatori Socio Sanitari più preparati conviene a tutti.
Grazie per lo spazio che mi dedicherete.
Michele Carollo, OSS
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