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Medici, Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie delle RSA sono di serie B. CISPEL: “Bonaccini e Donini ignorano la loro esistenza”.

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Emergenza Coronavirus e bonus stipendi. Bonaccini e Donini, governatore dell’Emilia Romagna e assessore alla sanità continuano ad ignorare Medici, Infermieri, OSS e Professioni Sanitarie delle RSA, che restano sono di serie B. La CISPEL protesta.

Riconoscimento di 1.000 euro a ognuno dei circa 60mila medici, infermieri, operatori sociosanitari dell’Emilia-Romagna”. Si sintetizza in questa fase la richiesta di estensione del bonus di 1000 euro anche al personale sanitario e socio-sanitario impegnato nei servizi accreditati gestiti dalle ASP dell’Emilia-Romagna. E’ quanto scrive la CISPEL, ovvero la Confederazione Italiana Servizi Pubblici degli Enti Locali – Associazione Regionale Emilia Romagna – Coordinamento Aziende Servizi alla Persona (ASP), che punta il dito contro Stefano Bonaccini e Raffaele Donini, rispettivamente governatore e assessore alla sanità dell’Emilia Romagna.

Eppure da sempre, diciamola tutta, le Aziende Servizi alla Persona gestiscono sul territorio Residenze Sanitarie Assistenziali e Centri Diurni per Anziani e Disabili che rappresentano un legame diretto tra Ospedale e territorio. Nelle ASP lavorano migliaia di Medici, Infermieri (circa un 30% degli iscritti agli OPI dell’Emilia Romagna, che continuano colpevolmente a rimanere in silenzio), OSS, Professioni Sanitarie e altri figure tecniche e amministrative.

Dall’inizio della Pandemia da Coronavirus sono state messe duramente alla prova, con centinaia di professionisti sanitari e socio sanitari infettati dal Covid-19 e decine di decessi per Coronavirus. Tutto ciò sembra non interessare a Bonaccini e Donini, che continuano ad ignorare gli operatori delle ASP (da sempre sono per la politica un serbatoio di voti non indifferente, ma che oggi improvvisamente non esistono), messi in ginocchio da una guerra impari e senza DPI opportuni contro un virus che non si vede, ma che fa tanti danni.

Il CISPEL, per mano del rappresentante Sergio Frattini, a tal proposito scrive una dura missiva a Bonaccini e Donini, chiedendo in sostanza ai due di pensare non solo agli operatori degli ospedali e delle AUSL, ma anche a quelli delle RSA e del territorio.

Ecco la missiva della CISPEL a Bonaccini e Donini.

Gentilissimi,

le ASP stanno operando nella gestione delle strutture di ricovero e assistenza per anziani e disabili in un contesto di assoluta emergenza e con una pressione sempre maggiore da parte dell’opinione pubblica e dei media, anche a seguito degli eventi occorsi di recente in diverse strutture.

Fin dai primi giorni di diffusione del contagio da COVID-19, le ASP hanno segnalato alla Regione quanto fosse delicata la situazione per i centri residenziali, all’interno dei quali sono ospitati in gran parte soggetti già affetti da patologie più o meno gravi, quindi maggiormente esposti al pericolo di contagio, chiedendo a tal proposito un incontro alla Regione, incontro successivamente svoltosi in data 24 marzo 2020.

Durante l’incontro in videoconferenza, che ha visto la partecipazione fra gli altri dell’Assessore Donini, abbiamo evidenziato la necessità che i servizi socio-sanitari venissero equiparati a quelli sanitari nei provvedimenti che venivano mano a mano emanati dai diversi livelli istituzionali.

Su questo specifico punto l’Assessore Donini dichiarò che avrebbe tenuto conto della richiesta e avrebbe inviato al Governo una nota, affinché l’equiparazione dei servizi socio-sanitari a quelli sanitari fosse inserita in sede di approvazione del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020.

Il progredire del contagio ha messo purtroppo alla luce quanto fossero legittime le preoccupazioni che avevamo a suo tempo segnalato.

Dare continuità ai servizi e cercare di prevenire al massimo i contagi attraverso riorganizzazioni interne di carattere logistico, anche per fare in modo di limitare al massimo la pressione verso gli ospedali già intasati per l’emergenza, ha rappresentato un impegno enorme per tutti gli operatori impegnati nelle strutture, sia dal punto di vista dello sforzo fisico, che per la pressione psicologica.

Intendiamo evidenziare che le situazioni di contagio verificatesi all’interno delle strutture hanno comportato una serie di assenze che, a causa della difficoltà di reperimento di infermieri e OSS (già segnalato alla Regione con la richiesta di potere attingere dal contingente straordinario reperito dalla Protezione Civile), hanno costretto il personale rimasto in servizio a sobbarcarsi ore aggiuntive di straordinario, sospensioni di ferie programmate, doppi turni e rientri da riposi.

Tali situazioni, affrontate dagli operatori con la massima professionalità, hanno messo a dura prova la tenuta del personale sia dal punto di vista fisico che psicologico, analogamente a quanto avvenuto per il personale sanitario.

Riteniamo pertanto che l’impegno del personale sanitario e socio-sanitario che opera nei nostri servizi sia assolutamente equiparabile a quello impegnato nel servizio sanitario regionale, pertanto non comprendiamo il differente trattamento al quale viene continuamente sottoposto.

Siamo pertanto a chiedere che venga preso atto di tale riconoscimento e che il bonus di 1.000 euro previsto per il personale dipendente del servizio sanitario regionale venga esteso anche al personale sanitario e socio-sanitario impegnato nei servizi gestiti dalle ASP della Regione, essendo anche questi, a tutti gli effetti, dipendenti pubblici.

Ringraziando per l’attenzione Presidenti e Amministratori unici delle ASP dell’Emilia – Romagna

Sergio Frattini – Presidente Cispel

La missiva di CISPEL: PROT 04 BONUS.pdf

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