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giovedì, Marzo 28, 2024
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Massiofisioterapisti e Massaggiatori Sportivi favorevoli alla sanatoria dei 20.000!

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Lo riferisce il sindacato di categoria SIMMAS 

I Massiofisioterapisti e i Massaggiatori Sportivi plaudono alla decisione del Governo Conte e del Ministero della Salute di sanare la situazione lavorativo-professionale di ben 20.000 operatori. Queste persone, a dire del Sindacato Italiano SIMMAS, non perderanno il posto di lavoro.

Il Sindacato Italiano Massiofisioterapisti e Massaggiatori Sportivi, quindi, la pensa in maniera (e ovviamente) diametralmente opposta al Coordinamento Nazionale delle Professioni Sanitarie (Conaps), che proprio ieri aveva ammonito il ministro Grillo per quella che è stata definita una “scelta scellerata, che premia i furbi”.

Vediamo nello specifico cosa riferisce il SIMMAS.

Spett.le Redazione di AssoCareNews.it,

dopo anni di attesa è stato fatto un passo importante a favore della categoria dei massofisioterapisti. L’approvazione dell’emendamento 1.6003, in manovra di Bilancio, ha evitato, come confermato dallo stesso Ministro Grillo, “…che circa 20.000 persone finissero in mezzo a una strada”. Chi ha svolto professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione senza il possesso di un titolo abilitante per l’iscrizione all’albo professionale, per un periodo minimo di 36 mesi  anche non continuativi, negli ultimi 10 anni, potrà continuare a svolgere le attività professionali previste dal profilo della professione sanitaria di riferimento, purché si iscriva, entro il 31 dicembre 2019, negli elenchi speciali ad esaurimento istituiti presso gli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. E’ doveroso sottolineare che il massofisioterapista è una professione regolamentata ai sensi di una norma primaria (legge 403 del 1971) che non era mai stata abrogata. Numerosissime sentenze della giustizia amministrativa hanno confermato la legittimità dei corsi di formazione che hanno abilitato migliaia di ragazzi all’esercizio delle professione. Contrariamente a quanto si legge in rete, questa manovra non autorizza persone prive di un titolo a lavorare ma permette a professionisti formati ai sensi di una legge dello Stato di poter continuare a lavorare, è completamente diverso. Siamo certi che un buon primo passo sia stato fatto, siamo però altrettanto convinti che altri passi dovranno essere necessariamente fatti. Gli studenti dei corsi ancora attivati, i diplomati che non hanno maturato 36 mesi di lavoro, attualmente, non sono contemplati in questo emendamento. Il nostro impegno continuerà ad essere costante per loro affinchè, nelle prossime settimane, potranno finalmente esercitare la professione per cui hanno studiato. E’ una questione di civiltà! 

Direttivo SIMMAS

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