Ci scrive Marta, Infermiera, molto arrabbiata: “il Super-OSS è la fine definitiva dell’Infermiere; OPI e FNOPI ci devono delle spiegazioni”.
La nascita del Super-OSS, o Operatore Socio Sanitario con Funzioni Complementari, in Veneto equivale alla morte certa della professione infermieristica. Ne è convinta una nostra lettrice, Marta F., Infermiera da 22 anni in terra veneta, che si è detta contrariata dalla decisione intrapresa dalla Regione e dagli Ordini delle professioni infermieristiche.
“Carissimo Direttore, ammetto che non riesco ancora a credere a quello che è accaduto nel mio Veneto, terra da sempre attenta agli Infermieri, che ora si sono svenduti alla politica per favorire note aziende nel campo sanitario privato che non riescono a trovare personale perché trattano male il loro personale e non solo perché vi è carenza di Infermieri e OSS” – spiega Marta nella sua lunga missiva.
“Non è possibile che noi Infermieri dobbiamo laurearci, masterizzarci, prendere la magistrale o il dottorato di ricerca per sperare di essere professionalmente considerati, mentre si dà tanta importanza agli Operatori Socio Sanitari che, utilissimi nel loro ruolo, non potranno mai sostituire la nostra professione” – aggiunge la nostra interlocutrice.
“A questo punto alle nuove generazioni non converrà più tentare di superare un test di ammissione all’Università, studiare infermieristica e laurearsi, perché basterà un corso di base da OSS e poi uno con funzioni complementari per fare esattamente quello che fa un Infermiere e per giunta senza responsabilità; credo che gli OPI e la FNOPI debbano dare una spiegazione plausibile a tutti noi iscritti all’Albo e alla popolazione su quanto sta accadendo in Veneto, che poi si tramuterà in una valanga inesorabile in tutta la nazione” – conclude Marta.
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