Lo chiede a gran voce il consigliere regionale della Lega, Andrea Liverani. L’Ausl Romagna deve tutelare i cittadini.
La salute del Cittadino e lo stress psico-fisico dei professionisti sanitari e socio-sanitari viaggiano di pari passo. In Ausl Romagna la direzione amministrativa, sanitaria e Infermieristica devono capire che serve più personale e che non si risparmia sulla salute delle persone. Lo ha reso noto Andrea Liverani, consigliere regionale della Lega.
Le carenze maggiori di Medici, Infermieri, Infermieri Pediatrici, Oss e Professionisti Sanitari delle restanti discipline ei registrano in quel di Ravenna, Faenza e Lugo, ma lo scenario è identico anche nelle province di Rimini e Forlì-Cesena. Il consigliere della Lega, Liverani, nel corso di un recente intervento in consiglio regionale e successivamente in una nota diffusa agli organi di informazione ha ribadito che con un minor numero di addetti all’assistenza si rischia la salute degli assistiti.
“Da tempo i sindacati denunciano la drammatica e complessa situazione della sanità ravennate, evidenziando problematiche come quella della mancanza di personale tra le corsie; e i recenti disagi emersi nei reparti di ginecologia, con prestazioni importanti come l’ecografia morfologica e bi-test che non vengono più garantiti in tempi certi, non fanno altro che confermare una situazione di estrema difficoltà – aggiunge Liverani – nel reparto di pneumologia, mancherebbero all’appello addirittura quattro medici su dodici e a Lugo la carenza riscontrata sarebbe addirittura di tre posti su cinque”.
“Al quadro, di per sé già abbastanza fosco della Sanità romagnola, ora si aggiungono le difficoltà nel sostenere i carichi di lavoro dei reparti di ginecologia e ostetricia, che presentano tempi d’attesa lunghissimi per l’effettuazione di alcuni esami e sui quali reparti peseranno come un macigno, soprattutto, le prossime dimissioni dell’attuale primario, Davide Tassinari. A prescindere del fatto che le motivazioni che hanno spinto il primario alle dimissioni, al momento, rimangano poco chiare, è evidente che le condizioni di lavoro presso la ginecologia siano quelle da allarme rosso” – conclude il consigliere della Lega.
Nei giorni scorsi erano intervenuti per denunciare la carenza di personale nell’Ausl Romagna e le condizioni di sfruttamento e di burnout degli operatori in servizio anche i sindacati CGIL, Cisl, UIL e Nursing Up. Ad oggi poco si è mosso e le nuove assunzioni sono state quasi tutte rinviate in autunno per le ferie invernali.