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Mancano Infermieri, Oss e Prefessionisti Sanitari: CISL chiede assunzioni immediate!

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Mancano Infermieri, Oss e Prefessionisti Sanitari: CISL chiede assunzioni immediate!

Il sindacato scende in campo in Veneto e precisamente nell’ambito dell’ULSS 6 Euganea: manca il personale, cure a rischio. 

E’ un bollettino di guerra il rapporto stilato dalla CISL FP uscito dalle assemblee fatte in tutti i presidi dell’ULSS EUGANEA. Nonostante le rassicurazioni in merito da parte della Direzione dell’Azienda, le assunzioni stentano ad arrivare e aumenta la preoccupazione la tenuta dei servizi anche in prospettiva del piano ferie. Per questo parte la campagna informativa della CISL perché i cittadini si facciano promotori insieme ai lavoratori delle eccellenze che esprime la sanità nei territori della provincia (Schiavonia, Sant’Antonio, Piove di Sacco, Cittadella e Camposampiero).

I Servizi territoriali e ospedalieri rischiano di svuotarsi di maestranze e mentre la Regione ragione di posti letto e apicalità intanto assistiamo all’impoverimento del personale che si ripercuote sull’organizzazione e sulla assistenza erogata.

Dall’analisi fatta dopo le assemblee tenute nei reparti dell’Ulss 6 abbiamo riscontrato che negli ospedali dell’ULSS 6 Euganea mancano oltre 200 professionisti:

  • Infermieri > 90;
  • Operatori Socio Sanitari > 60;
  • Fisioterapisti > 5;
  • Tecnici Sanitari di Radiologia Medica > 6;
  • Ostetriche/i > 6
  • Psicologi > 5
  • Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico > 7
  • Assistenti Sociali > 10;
  • Amministrativi > 30.

E’ impietoso il racconto dei lavoratori; nelle Aree Mediche si assiste alla mancanza del personale integrativo, basta una sola malattia per costringere infermieri e oss a rientrare dalle ferie o peggio a rinunciare al riposo per il recupero psiocofisico oppure i lavoratori vengono spostati in emergenza da un reparto all’altro per far fronte alle emergenze.

Il fenomeno dei letti bis è omogeneo a tutte le aree mediche dell’ULSS con una media giornaliera di 4 letti bis, il fenomeno si è diffuso stabilmente anche nei reparti di psichiatria; così facendo si abbassano i minuti di assistenza previsti che sono già definiti dalla delibera regionale come MINIMI.

Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Madre Teresa è in continua fase di riorganizzazione senza mai giungere ad una conclusione definitiva. Negli Ultimi 3 anni gli accessi sono passati dai 50.000 del 2016 ai quasi 60.000 del 2018 e senza che vi sia stato un adeguamento del personale presente.

Non se la passano meglio le Aree chirurgiche e le week-Surgery dell’Azienda, dove con difficoltà viene rispettata la chiusura nei weekend per far posto agli appoggi degli altri reparti.

“Nelle Piastre Operatorie – denuncia Alessandro Piovan, dirigente CISL FP – i lavoratori ci hanno segnalato l’elevato numero di Pronte Disponibilità Notturne. Nel presidio di Schiavonia arriviamo anche a 12 turni di pronta disponibilità a fronte dei 6 previsti. I lavoratori non hanno più una vita familiare, vivono in un dimensione di costante reperibilità sempre con il telefono in mano. In questa situazione è difficile anche programmare al propria vita per i continui sforamenti si sa quando si comincia ma non quando si finisce”

A Piove di Sacco manca una squadra trasporti e gli OSS e infermieri sono costretti ad abbandonare il reparto per fare la spola tra i servizi e il reparto sottraendo ulteriore tempo all’assistenza.

Al Sant’Antonio – continua Fabio TURATO, coordinatore provinciale sanità pubblica Cisl Fp Padova – non sono ancora stati attivati i posti letto di Ospedale di Comunità che già si parla di una nuova riorganizzazione di tutto il presidio ospedaliero mantenendo il sistema in una situazione di incertezza continua.

E’ incompiuta la tanto dibattuta riorganizzazione dell’assistenza domiciliare, gli infermieri dell’ADI, oltre a non vedersi ancora adeguare gli organici a fronte della nuova direttiva regionale hanno mezzi di trasporto vecchi che vantano anche 19 anni con 200.000 km.

La previsione regionale di estensione del turno ADI dalle 7.00 alle 21.00 7 giorni su 7, senza i necessari aumenti di organico costringe gli infermieri a turni inverosimili per garantire il riposo di 11 ore tra un turno e l’altro. In alcuni territori per assicurare il servizio INFERMIERI, ASSISTENTI SOCIALI sono costretti ad utilizzare la propria auto senza vedersi rimborsati adeguatamente i km e con discutibili problemi di sicurezza e igiene. In alcuni casi la manutenzione/riparazione delle auto di servizio è a carico degli utilizzatori, pertanto i lavoratori devono organizzarsi in autonomia per portare le auto in officina togliendo ovviamente tempo all’Assistenza nel territorio. –

Al complesso Socio Sanitario ai colli non se la passa bene la Neuropsichitria Infantile che sconta la mancanza di PSICOLOGI, MEDICICI e EDUCATORI PROFESSIONALI, rischiando di pregiudicare un servizio che si è conquistato riconoscimenti che vanno ben oltre i confini di Padova e che hanno fatto scuola. Stessa sorte per i consultori e i distretti che non si vedono sostituiti PSICOLOGI e ASSISTENTI SOCIALI.

Al laboratorio analisi di CITTADELLA una serie di assenze dovute a malattie maternità cessazioni e aspettative hanno decimato i tecnici di laboratorio e all’orizzonte manca una graduatoria da cui assumere. Cosi anche per i dietisti.

“Non è un buon periodo nemmeno per il personale Tecnico e Amministrativo” – insiste Flavio FRASSON, segretario Cisl Fp ULSS Euganea – la squadra di sicurezza e le portinerie non riescono ad assicurare la copertura sulle 24 ore e le malattie costringono gli operatori a marce forzate a suon di straordinarie. Per quanto riguarda il personale Amministrativo, stenta a partire la riorganizzazione tanto dichiarata. Il blocco del turn over sta mettendo a rischio i servizi all’interno dei Distretti e nei Servizi centrali.” Tutta l’azione amministrativa, in questa situazione di totale disorganizzazione, è garantita grazie alla buona volontà dei dipendenti. Un clima organizzativo pesante che genera conflittualità tra colleghi” Non aiuta la situazione le criticità legate all’omogeneizzazione delle procedure informatiche che appesantiscono ulteriormente il lavoro con continui blocchi dei sistemi, dispendio inutile di energie e allungamenti dei tempi di esecuzione dei processi lavorativi.

Tutto questo mentre in Regione si discutono le nuove schede ospedaliere che vanno a definire assetti organizzativi in termini di posti letto e apicalità.

“Se non interveniamo con urgenza sul fronte degli organici – riprende Michele ROVERON, segretario generale Cisl Fp Padova-Rovigo- rischiamo di pregiudicare la bontà della nuova riforma delle ULSS Venete, bisogna assumere oltre il turn over, anticipare e velocizzare gli arruolamenti, non possiamo appesantire le procedure con dispendiose richieste di autorizzazioni scontate da parte della Regione. E’ necessario prevedere un piano straordinario di investimenti in personale. I nuovi ospedali vanno riempiti di competenze, non sono i muri che fanno la buona sanità ma il lavoro di tanti professionisti”.

Per questo la CISL FP si mobilita nelle piazze di tutti i presidi ospedalieri della provincia e lancia una campagna di sensibilizzazione e informazione dei cittadini di tutti i territori dell’ULSS EUGANEA, continua la petizione a difesa dell’Ospedale Sant’Antonio e contemporaneamente, partendo da lunedi 8 aprile con banchetti, volantinaggi all’Ospedale di Schiavonia, a seguire l’11 aprile a Piove di Sacco, il 16 a Camposampiero e il 17 a Cittadella. Cittadini e lavoratori insieme a difesa della qualità della Sanità Padovana.

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