Sulla faccenda del Vice-Infermiere o Super-OSS in Lombardia abbiamo ascoltato il parere di Antonella Luci, Operatrice Socio Sanitaria e Presidente di Aimon: “sperimentazione sacrosanta”.
Sulle polemiche inerenti la creazione in Lombardia e in Veneto del cosiddetto Super-OSS o Vice-Infermiere abbiamo voluto ascoltare anche le voci favorevoli alla sperimentazione e ai relativi disegni di legge regionali. Oggi è la volta di Antonella Luci, Operatrice Socio Sanitaria e Presidente dell’Associazione AIMON, ce raccoglie al suo interno migliaia di operatori dell’ambito socio-sanitario.
Luci è un fiume in piena. Ci racconta di polemiche inutili e di pseudo “colleghi” che avrebbero a cuore solo la propria carriera professionale e non lo sviluppo e la crescita della categoria. Lei è convinta che tra Infermieri e OSS si possa creare una sintonia di intenti, di esperienze e di responsabilità senza precedenti.
“La nostra associazione vuole fare chiarezza su tutte le notizie distorte pubblicate in questi giorni sulla questione inerente la sperimentazione che verrà fatta su 3000 OSS che già lavorano nelle RSA in Lombardia. E’ stato istituito dall’Assessorato al Welfare, Dg Giovanni Pavesi e Dottoressa Rosetta Gagliardo, un tavolo tecnico che tratta la sperimentazione di un gruppo di OSS che già operano nelle residenze sanitarie assistenziali. Come ben sapete in questo momento nelle RSA l’operatore socio sanitario quotidianamente fa abuso di professione. Con questo corso si va a regolamentare quello che già l’operatore fa. Quindi chiamiamo questa figura con il nome adeguato e non con nomi fantomatici tipo Suuper-OSS o Vice-Infermiere. Da questo corso nasce l’operatore socio sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria” – spiega Luci ad AssoCareNews.it.
Al tavolo tecnico AIMON è presente come associazione nazionale di categoria in rappresentanza degli OSS, insieme agli ordini infermieristici della Lombardia e le associazioni che rappresentano le strutture socio sanitarie Lombarde, Confcooperative, i rappresentanti di Uneba e Aiop i rappresentanti delle associazioni dei pazienti e alla federazione degli infermieri generici puricultrici e OSS Migep.
“La delibera fatta in Veneto sull’operatore socio sanitario non ha niente a che vedere con la sperimentazione che verrà fatta in Lombardia, sono due cose ben distinte. Chiedo di leggere attentamente la bozza che vi ho inviato” – aggiunge la Presidente AIMON.
“Al Ministero della Salute c’è un gruppo di lavoro per la revisione del profilo dell’operatore socio sanitario. Abbiamo interpellato le segreterie del MinIstero della Salute per sapere da chi è composto questo gruppo di lavoro visto che la categoria ha appreso che c’è questa équipe dai social. AIMON da 2 anni a questa parte ha inviato documentazione al Ministero della Salute tra cui il documento della revisione dell’accordo stato regioni del 22 febbraio 2001. Documento dato in carico alla Dirigenza delle Professioni Sanitarie. Oltre a questo abbiamo inviato una bozza di un DM per l’Istituzione del registro nazionale dell’OSS obbligatorio, interpellata la Presidenza del Consiglio mandando lo stato dell’arte sulle regioni della situazione degli operatori socio sanitari e chiedendo di sollecitare il Ministero della Salute per conoscere la sua posizione in merito” – chiosa più avanti.
“Riteniamo che con una buona collaborazione tra la categoria, le istituzioni regionali e nazionali, gli ordini infermieristici e i sindacati si potrà arrivare all’obiettivo che è il riconoscimento istituzionale della categoria che si avrà con un registro. Si spera nella resa obbligatoria dei registri regionali, che diverranno albi con la revisione della formazione. Qui potremo essere iscritti al Ministero della Salute come tutte le altre professioni. Formazione omogenea su tutto il territorio. Formazione continua. Ribadiamo che i colleghi devono verificare e valutare ciò che viene scritto. Purtroppo c’è chi si spaccia per il paladino degli oss ma non è nemmeno oss. La categoria va rappresentata dalla categoria” – conclude Luci.