Un Infermiere rischia il licenziamento e per ora è stato sospeso perché no-vax. Aveva prodotto certificazioni mediche per evitare vaccino anti-Covid. Altri 4 rischiano la stessa sorte.
Un Infermiere pugliese dell’ASL di Brindisi è stato sospeso dal lavoro fino al 31 dicembre 2021 perché no-vax. Aveva rifiutato il vaccino e prodotto all’uopo documentazione clinica che attestava la sua incompatibilità fisica con gli agenti immunizzatori. Altri 4 colleghi rischiano la stessa sorte.
Non sono servite a nulla le scusanti, il 18 maggio è partito nei suoi confronti un provvedimento di sospensione dal lavoro fino al 31 dicembre 2021 (senza stipendio) per non essersi vaccinato. Questa ipotesi è prevista dal decreto legislativo n.44 dell’1 aprile 2021, ma anche dalle norme sul pubblico impiego e da quelle in materia di sicurezza sul posto di lavoro.
A chiarirlo è stato ieri mattina il direttore generale dell’Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone: “stiamo vaccinando qualsiasi tipo di soggetto con qualsiasi tipo di patologia. Questo certificato medico ha decretato proprio un passaggio più immediato alla sospensione, perché è chiaro che non potendo chiedere un giudizio di idoneità o che l’operatore si vaccini, non posso farlo rientrare in servizio”.
Un sanitario non può fare l’amministrativo, deve essere consapevole del suo ruolo.
Per Pasqualone: “un sanitario non ha fatto un concorso per fare l’amministrativo; non riesco a capire come un sanitario non possa rendersi conto che non possa fare altro che il sanitario. Il nostro documento di valutazione dei rischi (DVR) prevede che tutte le aree sanitarie siano ad alto rischio di infezione da Sars-Cov2. Alternative non ce ne sono. Un sanitario non ha fatto un concorso per fare l’amministrativo, così come io non posso fare il medico”.
Altri 4 Infermieri rischiano la stessa sorte.
Non è tutto. Ora altri 4 colleghi Infermieri dell’ASL brindisina rischiano la stessa sorte. Ammoniti, saranno poi diffidati e infine, se perseguiranno nella loro scelta, avviati al licenziamento per giusta causa. I 4, però, a differenza del collega sospeso non hanno prodotto ancora alcun provvedimento medico attestante l’inidoneità al vaccino, per cui la loro posizione sarà valutata da medico competente designato dall’Asl.
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