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Librandi (Uil Fpl) scrive al ministro Renato Brunetta: “è ora il momento di dare spazio ai professionisti della salute”.

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Michelangelo Librandi, segretario della Uil Fpl, scrive al neo-ministro Renato Brunetta: “è ora il momento di dare spazio ai professionisti della salute”.

Egregio On.Ministro Renato Brunetta,

stiamo vivendo una crisi sociale senza precedenti: ci attendono sfide urgenti e complesse per affrontare la grave emergenza sanitaria e la dilagante depressione economica ed occupazionale del Paese.
Oggi abbiamo davanti un’opportunità irripetibile per disegnare la Pubblica amministrazione di domani ed il sistema di welfare socio-sanitario del Paese. La pandemia ci ha mostrato lo straordinario valore dei servizi pubblici ma ne ha fatto emergere anche i limiti, a causa di decenni di tagli che li hanno impoveriti.

Rappresentiamo con orgoglio i lavoratori della sanità e delle autonomie locali che, in tutti questi mesi, sono rimasti in prima linea, senza risparmiarsi, con turni massacranti e rischiando la propria salute, ed in troppi casi, perdendo la loro vita a causa del virus.

Sono stati chiamati eroi, ma poi non gli si è riconosciuto dignità e rispetto.
In questi anni e soprattutto negli ultimi mesi abbiamo presentato le nostre piattaforme per i rinnovi contrattuali al Governo Conte e Conte Bis, abbiamo manifestato il nostro dissenso rispetto all’immobilismo e alle briciole offerte, abbiamo fatto assemblee nei luoghi di lavoro rispettando la normativa anti-covid, manifestazioni e stati di agitazione fino ad arrivare allo sciopero generale del 09 dicembre u.s, ma non abbiamo ottenuto alcun confronto serio per programmare un piano straordinario di assunzioni, per il rinnovo contrattuale, né tantomeno per il sistema di classificazione del personale, così come per la riqualificazione e valorizzazione dei lavoratori. Siamo stati sempre consapevoli di essere di fronte a una pandemia senza precedenti, ma siamo ormai stufi di continuare ad assistere, pur cambiando i Governi, ad un teatrino politico che non affronta una riforma seria e strutturale della Pubblica Amministrazione per garantire più diritti, più welfare ai lavoratori e più servizi ai cittadini.

Le chiediamo, fin da subito, di aprire urgentemente un tavolo di confronto riannodando, attraverso la concertazione, un dialogo sociale che può rappresentare la leva della rivoluzione che deve investire tutta la Pubblica Amministrazione, un settore strategico e imprescindibile per la ripartenza ed il rilancio economico e sociale del Paese.

Digitalizzazione, innovazione, inclusività, diritti, formazione, assunzioni, sicurezza, occupazione, valorizzazione delle competenze e rinnovi contrattuali: questi i principali punti della nostra mobilitazione, che è stata solamente “aperta” con lo sciopero.

E’ necessario, fin da subito, garantire misure adeguate di prevenzione e contrasto al Covid per la gestione del lavoro in sicurezza: dpi, tamponi, vaccini e aggiornamento dei protocolli.

Cosi’ come un piano straordinario di assunzioni per superare l’annosa piaga del precariato ed in contemporanea introdurre nuove opportunità per i giovani, contribuendo a svecchiare la macchina pubblica, i cui lavoratori hanno un’età media intorno ai 56 anni.

Non possono mancare di certo le risorse per avere servizi innovativi, moderni ed efficienti e per offrire formazione continua al personale, rafforzando la professionalità dei lavoratori al servizio del Paese.
Per giungere a questi obiettivi, il ruolo della contrattazione è essenziale, sia per liberare le risorse della contrattazione decentrata, che per la regolamentazione dello smart working, così come per rinnovare i contratti garantendo risorse alla riforma del sistema di classificazione professionale e delle indennità.

Per un vero cambiamento e innovazione dei servizi offerti ai cittadini occorre investire nelle competenze dei lavoratori e far ripartire gli investimenti nei settori pubblici, anche alla luce delle risorse del Recovery Plan.

Con Lei, Signor Ministro, abbiamo una conoscenza di vecchia data.

Non abbiamo dimenticato la riforma della Pubblica Amministrazione che porta il suo nome o le etichette affibbiate con sprezzo ai lavoratori, ma non per questo abbiamo pregiudizi e preconcetti sul merito delle sue linee programmatiche.

Anni di lotte e di battaglie per le nostre riconquiste lo dimostrano: siamo inclini di natura al confronto, ma saremo sempre e solo dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori.

Le auguriamo, dunque, un buon lavoro sapendo di poter avere al suo fianco un valido interlocutore o un instancabile avversario.

Michelangelo Librandi
Segretario Generale Uil-Fpl

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