Pubblica Amministrazione in sciopero. Cgil, Cisl, Uil Fp, Il 9 scioperiamo non solo per stipendi ma per nuove assunzioni e per una Pa più moderna.
“In questi giorni il sistema mediatico riporta molti dati, da ultimo quelli dell’Osservatorio Cottarelli, con l’obiettivo di screditare lo sciopero dei lavoratori pubblici della sanità, delle funzioni centrali e locali proclamato per il prossimo 9 Dicembre, offrendo all’opinione pubblica una visione distorta delle ragioni del nostro sciopero”. Lo dichiarano in una nota Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa.
“Lo slogan del nostro sciopero, ‘rinnoviamo la Pa’ parla chiaro: chiediamo nuove assunzioni e maggiori risorse per rinnovare i contratti che servono ad ammodernare il sistema di classificazione professionale che serve a migliorare l’organizzazione del lavoro e dei servizi e ad offrire a tutti i lavoratori e lavoratrici opportunità di sviluppo professionale e di carriera, di fatto bloccata in molte amministrazioni da oltre 12 anni. Infine, poniamo il problema della sicurezza per i lavoratori e gli utenti, visto che mancano ancora adeguati dispositivi di protezione in tutti i luoghi di lavoro. Sui quotidiani, inoltre, sono state riportate cifre complessive relative all’aumento medio lordo degli stipendi pubblici che non sono corrette: gli importi costituiscono una media riferita a stipendi di categorie estremamente diverse e, tra l’altro, mettono insieme il personale dirigente con quello non dirigente. L’emergenza pandemica ha riportato drammaticamente all’attenzione di cittadini ed utenti i danni causati dalla politica dei tagli lineari alla spesa pubblica portata avanti negli anni passati che ha originato carenze di organico nel personale sanitario e in quello delle altre pubbliche amministrazioni, oltre a gravi mancanze di risorse strumentali. Qualsiasi indicatore venga preso a livello europeo (totale della spesa per redditi da lavoro dipendente pubblico, quota dei dipendenti pubblici sull’occupazione complessiva, potere di acquisto e raffronto tra retribuzioni per funzioni simili per personale non dirigente) ci dice che i dati italiani collocano I dipendenti pubblici italiani al di sotto di quelli di Danimarca, Irlanda, Svezia, Olanda e Germania. Noi lottiamo per un Paese più giusto e più moderno e per le tutele dei lavoratori pubblici, altri evidentemente fanno leva sull’invidia sociale per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle insufficienti risposte che il Paese attende”, hanno concluso i segretari generali delle categorie di Cgil, Cisl e Uil della pubblica amministrazione.