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La FISI avverte: «Se il Governo non apre il confronto, prevedibile un’ulteriore giornata di sciopero generale».

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Altre 24 ore di sciopero generale di tutto il personale sottoposto all’obbligo vaccinale del settore pubblico, accreditato e privato della sanità. Questo si rischia se la FISI non sarà convocata dai Ministeri del lavoro e della sanità. “Potrebbero esserci delle soluzioni.”

Il segretario generale della FISI Rolando Scotillo “che potrebbero contemperare il diritto alla salute soggettivo ed alla libera scelta con la necessità del Governo di allargare la platea dei vaccinati. Però è necessario un confronto che fino a questo momento il Governo ha negato dimostrando, per l’ennesima volta, che in Italia stiamo andando verso una pericolosa deriva democratica in cui l’Italia è la prima nazione – e per ora l’unica – ad aver imposto l’obbligo di vaccinazione anti COVID-19. La norma seppur temporanea, poiché limitata attualmente nella sua operatività alla data limite del 31/12/2021, e circoscritta ad uno specifico settore lavorativo, la sanità, determina importanti riflessi sul rapporto di lavoro per coloro che non intendono accettare l’obbligo di vaccinazione.

Il Consiglio d’Europa ha affrontato recentemente il tema dei vaccini anti COVID-19 e i relativi riflessi etici e legali, approvando il 27/01/2021 la Risoluzione 2361, nella quale tra l’altro ha espressamente escluso che gli stati possano rendere obbligatoria la vaccinazione anti COVID (punto 7.3.1) e ha inoltre vietato di usarla per discriminare lavoratori o chiunque decida di non avvalersene (punto 7.3.2).” La FISI è determinata: se non vi sarà convocazione si proclamerà lo sciopero generale di 24 ore per il 30 di luglio prossimo e si indiranno le manifestazioni regionali presso tutti gli assessorati alla sanità.

“Nello scorso sciopero (30 giugno) è stato impedito alla FISI il diritto allo sciopero.” Dichiara il segretario della Categoria Medici dott. Bacco “Regioni come la Campania e le ASL e le Aziende Sanitarie di mezza Italia non hanno decretato i minimi assistenziali in caso di sciopero, ostacolando e impedendo un diritto costituzionalmente rilevante a migliaia di dipendenti che non hanno potuto partecipare: anche questo è un segno di mancanza di democrazia, presenteremo un esposto alla Commissione di Garanzia per lo sciopero ed alla Procura della Repubblica affinché si faccia luce sull’ennesima violazione di un diritto riconosciuto dalla Costituzione e sbeffeggiato da politici in mala fede.” (foto-copertina di repertorio)

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