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Infermieri Veneti in agitazione, la Cisl verso lo sciopero in Euganea 6

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Infermieri Veneti in agitazione, la Cisl verso lo sciopero in Euganea 6.

La CISL Funzione Pubblica dell’ULSS Euganea 6 scende in campo per difendere i diritti dei lavoratori del comparto sanità e annuncia, attraverso il segretario provinciale di Padova e Rovigo, Michele Roveron, la possibilità dello sciopero generale. Ormai i Professionisti Sanitari e Socio-Sanitari dell’azienda sono al collasso per mancanza di personale, inesistenza di garanzie per le ferie, mancanza di regolamento per il part-time e per l’affidamento di incarichi di coordinamento.

La CISL FP, che incontrerà nelle prossime ore il Prefetto, non ci sta più ad attendere e chiede alla Direzione Generale dell’ULSS Euganea 6 di ascoltare la protesta dei lavoratori e di di dare spazio alle contrattazioni sindacali. Ed ecco proclamato lo stato di agitazione perenne fino a nuovi sviluppi.

Nei giorni scorsi è stato avviato dal sindacato il “Tentativo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e successive modifiche ed integrazioni”. Si precisa che nonostante le numerose sollecitazioni non sono emerse risposte positive alle ripetute segnalazioni esposte in questi mesi dalla CISL FP. 

“La scrivente Organizzazione Sindacale comunica che è stato proclamato lo stato di agitazione del personale del Comparto dell’Azienda U.L.S.S. 6 EUGANEA. Con senso di responsabilità, considerata la difficoltà di definire e gestire una transizione dalle ex tre Aziende Sanitarie (Azienda ULSS 15, Azienda ULSS 16 e Azienda ULSS 17) alla nuova azienda ULSS 6, la scrivente ha cercato più volte di instaurare un confronto costruttivo chiedendo in data 22/12/2017, dopo aver rappresentato con nota del 1/12/2017 la preoccupazione in merito alla lentezza con cui proseguivano le trattative sindacali, l’attivazioni di 4 tavoli tematici permanenti ( tavolo per la predisposizione di un contratto nuovo decentrato, tavolo inerente alla riorganizzazione dei Servizi Sanitari, Tavolo inerente alla Riorganizzazione dei Servizi Amministrativi e un Tavolo inerente alla Sicurezza) che potessero accompagnare la riorganizzazione in corso” – si legge in una nota sindacale.

Tutto ciò si è rivelato inconcludente e discontinuo, spiegano dall’O.S., senza portare a esiti significativi. Il tavolo sulla contrattazione decentrata nel corso di due incontri ha prodotto una bozza di regolamento sull’orario di lavoro peraltro mai presentato in forma definitiva, il tavolo sulla riorganizzazione Amministrativa convocato solo su richiesta della scrivente con nota di diffida del 26/02/2018 ha visto la luce il 20 marzo 2018 senza dare alcun esito se non quello di posticipare ulteriormente la discussione.

Per quanto premesso, le prospettate criticità espresse hanno trovato puntuale riscontro nel mese di mano da una pane con l’unificazione degli ambienti informatici delle tre ex Aziende Sanitarie senza alcun accordo in merito alle regole da applicare che hanno portato a una modifica unilaterale del trattamento economico dei lavoratori, dall’altra con una programmazione dei piani ferie non conforme alle disposizioni contrattuali.

In sintesi le problematiche che portano alla proclamazione dello Stato di Agitazione sono riconducibili a:

  • Carenza di relazioni sindacali;
  • Mancata definizione dei fondi contrattuali;
  • Mancata omogeneizzazione delle indennità per particolari condizioni di lavoro nelle unità operative delle tre ex Aziende Ulss;
  • Mancata definizione di regolamenti per dare omogeneità di trattamento e comportamento a tutti i lavoratori dell’Azienda;
  • Mancata analisi dei fabbisogni professionali e dei modelli organizzativi nella prospettiva di un’integrazione delle tre ex aziende sanitarie.

Si precisa fin d’ora che, a fronte di esito negativo, si darà corso a iniziative di lotta, non escludendo lo sciopero del personale, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente che comporterebbe nostro malgrado un disagio per i cittadini.

Per quanto sopra esposto la CISL FP ha chiesto espressamente la convocazione delle parti per esperire il tentativo di conciliazione. Risponderà la Direzione Generale?

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