Infermieri, Infermieri Pediatrici, Ostetriche, OSS, Professioni Sanitarie, Tecnici e Amministrativi in piazza a Bologna al fianco della FIALS: “basta sfruttamento e demansionamento, si ad aumento degli stipendi”.
Infermieri, Infermieri Pediatrici, OSS, Professioni Sanitarie, Ostetriche, Tecnici e Amministrativi scendono in piazza a Bologna sotto le due torri per dire basta allo sfruttamento e al demansionamento nelle aziende sanitarie dell’hinterland. Iniziativa della FIALS provinciale fissata per il 18 gennaio 2020, dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Il segretario provinciale Alfredo Sepe per l’occasione ha sfidato apertamente l’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi a presentarsi tra gli operatori per un confronto pubblico sulla materia.
L’iniziativa seguirà di qualche giorno lo sciopero generale del comparso sanità indetto dalla stessa FIALS e che interesserà i lavoratori delle aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie bolognesi e imolesi. L’iniziativa di protesta è fissata per il 15 gennaio 2020.
La situazione di sfruttamento e di demansionamento (che noi preferiamo chiamare deprofessionalizzazione) è giunta a limite della sopportazione. Ci sono Concorsi espletati che dovevano dare vita ad assunzioni in massa di Operatori Socio Sanitari e altri profili professionali fermi al palo da tempo. La situazione più grave è quella della mancanza cronica di OSS, mentre per gli Infermieri si è giunti alla fine della vecchia graduatoria ed è in fase di espletamento la nuova selezione (le cui date usciranno a breve).
La sfida di Sepe a Venturi è aperta e lo è in piena campagna elettorale per il rinnovo delle cariche politiche in Emilia Romagna.
“Non è una presa di posizione contro l’uomo, ma la richiesta di confronto aperto per far capire a Sergio Venturi che così com’è oggi organizzata, o disorganizzata direi, la sanità bolognese ed emiliano-romagnola; il caos attuale si riflette dapprima sui lavoratori e di conseguenza sugli assistiti, che continuano ad esser eseguiti da operatori ormai stanchi, stressati e in pieno Burnout” – spiega Sepe ad AssoCareNews.it.