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venerdì, Marzo 29, 2024
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Infermieri, Oss e Professionisti Sanitari sul piede di guerra: la FIALS protesta per diritti lesi.

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Diritti lesi, accade all’Ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola. Protesta la FIALS con Sepe e De Pandis.

Si inasprisce il clima delle relazioni sindacali tra la FIALS e l’Ausl di Imola. Lo rendono noto il segretario provinciale di Bologna Alfredo Sepe e il segretario aziendale Stefano De Pandis. Tanti i punti di tortura: piano chiusure estive e di pronta disponibilità non pervenuto; condizioni di lavoro sfavorevoli ai Professionisti sanitari e socio-sanitari con conseguente esodo inarrestabile verso altre realtà lavorative; rischio per le ferie estive dei dipendenti del comparto; somme da destinare al fondo ex art 113 Dlgs 50/2016 non accantonate e non erogate ai dipendenti dal 2016; eiorganizzazioni peggiorative di reparti già al collasso. Insomma, Infermieri, Oss e Professionisti Sanitari sul piede di guerra per i diritti negati.

Ma vediamo nello specifico cosa dice il Comunicato Stampa della FIALS di Bologna e Imola.

L’Azienda USL di Imola e’, ormai da tempo, apatica verso qualsiasi richiesta di aiuto che i dipendenti, tramite il sindacato, espongono da mesi.

Oltre a non ricevere alcun riscontro alle numerose lettere e missive inviate a codesta amministrazione, su temi importanti come la trasparenza e pari diritti di sviluppo professionale e carrieristico, sembrerebbe che alla USL non importi nulla nemmeno dei dipendenti turnisti h24 con figli minori a carico, che chiedono semplici turni opposti e non coincidenti, come da ex legge 8 marzo 2000 n.53 “Disposizioni per il sostegno della maternità e paternità”; il modello dell’organizzazione del lavoro va orientato alla flessibiltà ed equilibrio tra i tempi di vita e di lavoro e va improntato a principi di solidarietà sociale per il sostegno della maternità con misure dirette a garantire la piena tutela della donna lavoratrice e nel contempo a salvaguardare il suo ruolo essenziale nella famiglia.

Inoltre non e’ ancora pervenuto alle organizzazioni sindacali il programma del piano di riduzione estiva dei posti letto e del Blocco Operatorio, per permettere il pieno godimento delle ferie estive ai dipendenti gia’ ampiamente spremuti da doppi turni e continui richiami in servizio, con conseguente e legittima perplessità riguardo alla possibilità materiale di godere di tale periodo di ferie. Precisiamo, richiami del tutto illegittimi che vedono anche un ampio utilizzo dei social network e whats up, per comunicare al dipendente il rientro in servizio dalle ferie o il doppio turno da effettuare, entrando a gamba tesa nella sfera privata della propria quotidianità, spesso violando probabilmente anche la privacy. Stesso discorso per il Piano delle Pronte Disponibilità dei dipedenti afferenti ai servizi di Emergenza/Urgenza e del Blocco Operatorio, ancora non pervenute per l’anno in corso, ad oggi si continua ad utilizzare tale istituto in maniera del tutto opposta a quanto stabilito dal CCNL, il tutto per per far fronte alla grave carenza di organico.

Ancora gli operatori del 188 sono obbligati a svolgere doppie mansioni per dare sostegno allo smaltimento dei codici colore attributi dal triage del PS, con un dispendio di energie e tempo, che in alcuni casi potrebbe compromettere l’intero intervento di emergenza sul territorio, oltre all’abbandono obbligato del paziente precedentemente preso in carico in regime ambulatoriale durante una chiamata improvvisa.

Assistiamo a continue riorganizzazioni interne, come quelle della medicina A, effettuate in via sperimentale con l’organico non a pieno regime, ( tra i 4 settori del reparto vige discordanza di personale infermieristico e differenti piani di lavoro) ma al contempo i pazienti e le cure da erogare sono le stesse. Riorganizzazione volta ad incrementare e potenziare la fascia serale ( dalle 20 alle 24 ) visto la presenza di soli 4 infermieri per 66 posti letto nell’orario notturno, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Riorganizzazione che ha peggiorato lo stato attuale dell’organizzazione, proprio in virtu’ della disomogenea quantità di infermieri tra i settori, che non permette a tutto il personale di coprire a pieno il reparto fino alle 21, quando basterebbe 1 sola unità infermieristica in piu’ per risolvere il definitivamente il problema infermieristico, permane invece la perpetua carenza di operatori socio sanitari che nel turno notturno addirittura non sono previsti. Il tutto si traduce con la presenza di solo 4 infermieri per tutto il reparto dalle 19:30, un controsenso assurdo. Non tenendo in considerazione poi delle imminenti ferie estive da programmare, le numerose assenze (maternità non sostituite – licenziamenti – mobilità – infortuni – assenze per legge 151 congedo parentale), l’altissimo turn over di professionisti neo assunti da affiancare e rendere autonomi nell’espletamento del turno, tutte condizioni che il reparto cerca di compensare da ormai troppo tempo e la maggior parte dei lavoratori prende coscienza che e’ meglio abbandonare la nave in cerca di porti piu’ sicuri.

Per tutto quanto sopra elencato assistiamo, da mesi ormai, ad un inarrestabile esodo dei professionisti sanitari a tempo indeterminato che, accedono alle mobilità e sostengono nuovi concorsi pur di abbandonare Imola.

Non ultima la gravissima questione del mancato accantonamento del 2% del fondo ex art 113 Dlgs 50/2016 delle funzioni tecniche, ( incentivo appalti) somme che non solo non risultano in bilancio, ma non risultano accantonate nel fondo specifico dal 2016, parliamo quindi di ingenti somme a piu’ zeri che i dipendenti non vedono da anni, dove sono finiti i soldi dei lavoratori? Saranno serviti per poratre il bilancio in pareggio? FIALS sulla questione ha presentato un ricorso legale.

Se le non cambieranno le circostanze in tempi brevi, saremo costretti a proclamare uno sciopero di 48 ore di tutti i dipendenti della USL di Imola.

Alfredo Sepe – Segretario Provinciale FIALS Bologna

Stefano De Pandis – Segretario Aziendale FIALS Imola

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