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Infermieri in tilt, turni massacranti e reparti chiusi a Castellammare: è caos!

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Infermieri in tilt, turni massacranti e reparti chiusi a Castellammare: è caos!

Reparti accorpati, turni di ferie e stress. Un mix micidiale tra i reparti dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia che ha, ieri pomeriggio, portato a momenti di tensione tra medici ed infermieri del nosocomio stabiese. Più precisamente, nel reparto di Chirurgia, dove gli infermieri servono anche quelli di urologia e otorino, si è registrato un acceso diverbio.

I primi, dopo aver preannunciato la loro assenza in corsia nei giorni successivi, hanno tenuto fede alla parola data. Risultato? Gli infermieri del turno di notte sono stati sottoposti ad un autentico tour de force, in quanto anziché terminare il proprio orario lavorativo alle 6 del mattino, hanno protratto la loro permanenza in corsia oltre le ore 14, lavorando per più di 16 ore consecutive.Una infermiera professionale, addirittura, ha operato per 26 ore in due diversi turni. “Sono tornata a casa distrutta ed esausta” ha raccontato.

Nel pomeriggio, inoltre, nessun infermiere è risultato essere presente in corsia, segnale di un’ulteriore assenza del personale che risulta essere alquanto anomala. A pagarne le conseguenze sono sempre i pazienti, in un reparto occupato per la maggiore da degenti post operatori.

“Tutto ciò – spiega Michele Costagliola, rappresentante RSU della Nursing Up –  è frutto di una disorganizzazione aziendale che coinvolge non solo l’ospedale San Leonardo di Castellammare ma anche i presidi di Boscoreale e Sorrento. Si tratta di una serie di problemi che i sindacati hanno già più volte esposto e portato all’attenzione della direzione sanitaria. Il direttore sanitario, il dott. Luigi Di Caterino, pur a conoscenza di tali situazioni, non ha fornito alcuna spiegazione né messo in atto provvedimenti per risolvere le problematiche evidenziate. A questo punto – prosegue Costagliola – chiediamo al direttore generale dell’Asl Na3 Sud, Antonietta Costantini, di intervenire al più presto e mettere fine a questi disagi che coinvolgono non solo il personale ma anche i pazienti dell’intero distretto sanitario”.

Ma non è tutto. “Quanto accaduto oggi al San Leonardo – conclude Costagliola – evidenzia come il personale, in violazione anche delle norme del lavoro, si sacrifichi restando in servizio ben oltre l’orario consentito. Ma tutto ciò non può andare avanti ancora per molto, la Costantini deve intervenire al più presto”.

Dello stesso avviso anche Raffaele Amodio, coordinatore FSI Usae Aslna3sud. “Chiederemo alla direzione sanitaria di consultare gli orari di lavoro e le disponibilità degli infermieri di turno in queste ultime 48 ore nel distretto stabiese-gragnanese. Vogliamo capire perché non si è fatto ricorso allo spostamento di risorse tra reparti. Si sono violate le più semplici norme del lavoro in merito a orari e turni di riposo. Ci risulta inoltre che nel pomeriggio un infermiere in servizio presso il pronto soccorso è stato spostato in chirurgia. Un’assurdità. Se riscontreremo delle violazioni o errori siamo pronti a portare l’azienda in tribunale per il tramite dello studio legale del lavoro. Nel frattempo abbiamo già scritto all’ufficio Risk Management per portare all’attenzione questa incresciosa situazione che si è verificata. Se la direzione sanitaria stabiese non è capace di affrontare tali situazioni emergenziale deve dimettersi”.

Una situazione che, evidentemente, è frutto di una serie di problemi che hanno generato conflitti anche tra gli stessi medici ed infermieri del San Leonardo. In particolare, questi ultimi lamentano il fatto che, dovendo servire tre differenti reparti, con degenti con patologie diverse, il loro lavoro risulta particolarmente difficile. E non solo.

“Ognuno dei tre reparti – dicono alcuni infermieri – ha un proprio primario, mentre gli infermieri sono gli stessi. Per cui per noi risulta complicato seguire le direttive di ciascuno dei tre”.

Simone RoccoStabiaChannel.it

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