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Infermieri Generici, Puericultrici e Infermieri Psichiatrici rischiano il lavoro.

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E’ l’allarme lanciato dalla Federazione MIGEP. Chiesto incontro al Ministro della Salute Giulia Grillo.

La Federazione MIGEP, che si occupa di Infermieri Generici, Puericultrici, Infermieri Psichiatrici (e Operatori Socio Sanitari) scende in campo per difendere la categoria e chiede un urgente incontro al Ministro della Salute Giulia Grillo e ai suoi sotto-segretari finalizzato al riconoscimento di queste figure tra le professioni tecniche da sanare. A ricordarlo al quotidiano sanitario nazionale AssoCareNews.it è il presidente federale Angelo Minghetti.

Così come accade per diverse figure professionali che non hanno seguito percorsi universitari, anche per Infermieri Generici, Puericultrici, Infermieri Psichiatrici ci deve essere una sanatoria e l’iscrizione ad un apposito albo pubblico.

Qui di seguito la missiva di Minghetti inviata a Grillo in cui chiede un incontro chiarificatore sulla questione.

* * *

Egregi Onorevoli,

la storia degli infermieri generici e delle puericultrici è una storia italiana, con tante colpe, ma nessun colpevole che ne risponda. E’ una storia super complicata, una questione irrisolta da oltre 30 anni.

Oggi abbiamo un Governo giovane che si comporta come gli altri governi per non trovare una soluzione per queste figure; si continua a chiedere incontri per parlare del completo disinteresse verso 35 mila operatori che sono messi in un’ombra totale grazie anche ai sindacati. I giochi di potere dove tutto cambia affinché, di fatto, nulla cambi. 

Comprendere che in questa stabilizzare giuridica “elenchi speciali”, queste professioni post 99 non abbiano nulla a che vedere con gli “elenchi speciali”, ulteriore tradimento da questo governo, mancanza di rispetto verso chi è sempre stato in prima linea ad assistere utenti, ospiti e pazienti e nei tempi bui della sanità, svolgevano mansioni superiori mai riconosciute. Insabbiare tutto il passato è disonorevole, rendere merito è atto di giustizia.

Egregi Onorevoli perché ogni governo fa sanatorie per salvaguardare figure non stabilizzate e questi operatori (infermieri generici, puericultrici) sono fantasmi nel Sistema Salute? Perché si è giunti a non considerare e non menzionare mai queste figure? Qual é il problema per non trovare soluzioni? Qual é l’origine per escluderli? Di chi è la responsabilità di mantenere nell’ordinamento, figure importanti nel passato e nel presente per il buon funzionamento del SSN, figure clandestine ora?

I vari governi hanno elevato la professione con formazione universitaria con la legge 42/99 e il DLGS 502/92, ma non è riuscita a risolvere una spinosa questione giuridica per gli infermieri generici e puericultrici permettendo che si continuassero a formare a livello regionale le professioni sanitarie con arte ausiliaria del precedente ordinamento che non sono state riordinate, come nel caso delle puericultrici e del titolo di aiutante di sanità conseguito nel servizio di leva riconosciuto come infermiere generico.

Tanti cittadini ancor oggi si formano come puericultrice attraverso enti formativi territoriali, affidandosi nel convincimento di conseguire una qualifica da poter esercitare, “professione” inserita dal Ministero della Salute nel suo elenco delle Professioni Sanitarie, alla voce “arte ausiliaria delle professioni sanitarie”, cancellando definitivamente la figura dell’infermiere generico ancora in servizio in molte strutture assistenziali mettendo nel proprio sistema una professione nella totale illegalità, anche se il contratto del 2005 lo reinseriva nel sanitario e in fascia C.

Oggi a tutti questi 35 mila operatori dopo le varie riforme, con quale criterio affermate che il titolo conseguito non è in realtà un titolo valido, e che sarebbe di mero “interesse”. Anzi, è un “abuso” della professione, dal momento che le due figure hanno nel proprio profilo attività assistenziali di natura sanitaria.Facendo pagare le spese di un ordinamento caotico, a queste professioni che aspettano che gli siano riconosciuti i diritti, lasciandoli come figura fantasma.

Gli stessi sindacati sono colpevoli di non aver fatto nulla, se non quella di false promesse per non perdere tessere, portando queste professioni a essere vittime di un sistema nel quale gli sono tolti i diritti, e farli operare in un sistema sanitario come clandestini, vittime di una politica poco chiara.

Premesso che:

  • L’infermiere generico, la puericultrice e l’infermiere psichiatrico, appositamente preparati dal Servizio sanitario con corsi regionali e conseguente rilascio di un attestato abilitante a svolgere mansioni di assistenza sanitaria di base, svolgono ancora la loro attività negli ospedali e sul territorio;
  • la legge n. 243 del 3 giugno 1980 concernente la «Straordinaria riqualificazione professionale degli infermieri generici e degli infermieri psichiatrici» ha previsto, che: «…in via straordinaria e per non oltre cinque anni dalla data di entrata in vigore della presente legge le Regioni provvedono alla riqualificazione professionale di coloro che siano in possesso dell’abilitazione d’infermiere generico e d’infermiere psichiatrico.

Tuttavia, la frequenza dei sopraddetti corsi di riqualificazione, sia per i criteri di anzianità, sia per le limitazioni numeriche poste ai fini dell’accesso ai corsi, ha, di fatto, impedito, dato il limite temporale di cui sopra, a migliaia di unità d’infermieri generici, puericultrici e infermieri psichiatrici di fruire della riqualificazione straordinaria.

Il Governo si è ripetutamente impegnato anche nelle passate legislature, a trovare una soluzione, ciononostante non è stato risolto il problema; queste figure non hanno ancora nessuna collocazione nel sistema Sanitario nazionale.

La legge 502 del 1992, e successive modifiche e integrazioni, ai fini dell’esercizio professionale e dell’accesso alla formazione post-base, ulteriori titoli conseguiti conformemente all’ordinamento in vigore anteriormente all’emanazione dei decreti d’individuazione dei profili professionali, anche i titoli conseguiti conformemente all’ordinamento in vigore anteriormente all’emanazione dei decreti d’individuazione dei profili professionali”, sarebbero inclusi, quindi, anche l’infermiere generico, la puericultrice e l’infermiere psichiatrico che, nel sistema del decreto del Presidente della Repubblica n. 761 del 1979, sono ed erano collocati nell’area sanitaria come «arte ausiliaria».

I criteri e le modalità definiti dal decreto di cui al presente comma possono prevedere anche la partecipazione ad appositi corsi di riqualificazione professionale, con lo svolgimento di un esame finale», la legge n. 42 del 1999 non stabilisce specificamente quali figure abbiano diritto alla cosiddetta equivalenza dei titoli.

Peccato che questo governo abbia trovato una soluzione per salvaguardare il diritto al lavoro solo agli oltre 20 mila operatori, lasciando nuovamente fuori le puericultrici, infermieri generici e psichiatrici, laddove i precedenti Governi avevano promesso di risanare questa anomalia.

Ci rincresce che le stesse forze politiche, lo stesso Ministero della Salute, gli stessi Sottosegretari lasciano cadere nel vuoto le richieste di questi operatori, e come se non interessasse a nessuno che nel sistema assistenziale operano in clandestinità tanti operatori, che ingiustizia!   

Si rammenta che questi operatori operano da trent’anni e che potrebbero essere inseriti all’interno degli appositi elenchi speciali a esaurimento (esercizio da almeno 36 mesi, negli ultimi 10 anni)pur non negando da parte della scrivente l’interesse di trovare una soluzione istituendo una figura intermedia tra l’oss e l’infermiere come proposta sul tavolo tecnico nel 2012 tra Ministero e Conferenza Stato Regioni, recuperando di fatto queste figure in un sistema assistenziale poiché il nuovo ordinamento infermieristico richiama una figura in collaborazione in grado di acquisire competenze di un certo spessore assistenziale

In attesa di un incontro si porgono distinti saluti 

Data 28/4/2019

Angelo Minghetti – Federazione Migep

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