Lo chiede la FIALS di Messina
Dopo le polemiche sollevate da un nostro precedente servizio relativamente ad una disposizione del direttore dell’unità operativa di Medicina Interna dell’Ospedale Papardo di Messina, ora arriva la presa di posizione del sindacato Fials. Per mano dei segretari aziendale e generale-territoriale, Vincenzo Giangreco e Domenico La Rocca, il sindacato chiede espressamente la revoca di tale atto e l’inserimento in servizio degli OSS anche nel turno di notte. Così facendo si cesserà di insultare gli Infermieri, di demansionarli e di rilegarli a meri esecutori di ordini.
L’Infermieristica è una disciplina intellettuale e anche per questo va rispettata e non vilipesa, ricordano dall’organizzazione sindacale. Pertanto si ritiri la Disposizione protesta. 24508 del 26/08/2019 con la quale si chiede in pratica agli Infermieri di fare gli OSS.
La presa di posizione del sindacato
“La scrivente organizzazione sindacale Fials, con riferimento alla suddetta disposizione a firma del direttore della UOC di Medicina interna con cui si contesta al personale Collaboratore Professionale Sanitario Infermiere la mancata collaborazione all’igiene e pulizia dei degenti durante i turni notturni e si dispone a provvedere – spiegano La Rocca e Giangreco – Tale nota oltre che offendere e mortificare la professionalità e l’immagine degli Infermieri è oltremodo ingiustificata anche in considerazione del fatto che l’unità operativa è dotata della figura di Operatore Socio Sanitario”.
Gli Infermieri devo fare gli Infermieri, gli OSS il loro lavoro
Per quanto esposto la Fials chiede l’immediata revoca della disposizione e chiede di inserire in turno l’OSS, che dovrà occuparsi di faccende assistenziali di base e domestico-alberghiere. Con la stessa missiva la Fials chiede un urgente incontro tra le parti onde provvedere alla riorganizzazione delle attività di reparto. Gli OSS devono pare gli OSS, gli Infermieri gli Infermieri. In Sicilia questo concetto resta ancora una lontana teoria e per molti una chimera.
Continueremo a vigilare sul Papardo e su altre strutture a livello regionale e “continentale”.