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giovedì, Marzo 28, 2024
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Infermieri costretti a guidare le Auto-Mediche a Bologna. Ora chiedono tutele!

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Infermieri costretti a guidare le Auto-Mediche a Bologna. Ora chiedono tutele!

Iniziativa della FIALS del capoluogo emiliano-romagnalo

Gli Infermieri di Bologna e dell’hinterland bolognese operanti nell’ambito dell’emergenza sono sul piede di guerra perché costretti dal sistema di accreditamento. Quest’ultimo non prescrive che sia il personale Infermieristico ad occuparsi della guida, ma spiega bene che può farlo anche il Medico, che ha più potere per rifiutare l’incarico. La denuncia arriva dalla segreteria provinciale della FIALS di Bologna, come noto presieduta da Alfredo Sepe, e da due colleghi dirigenti sindacali Daniela Gallamini e Daniele Gandolfi. Vediamo di cosa si tratta.

Per prima cosa la FIALS chiede alle aziende e alle strutture ospedaliere bolognesi operanti nell’ambito del servizio 118 di chiarire una volta per tutte se gli Infermieri adibiti a fare gli autisti hanno tutte le coperture assicurative per farlo e se i mezzi (auto-medica e ambulanze) sono muniti di vincoli assicurativi che ne garantiscano l’incolumità legale (in abito civile e in ambito penale). Inoltre, il sindacato delle autonomie locali e della sanità chiede che venga riconosciuto agli Infermieri-Autisti un compenso economico più elevato e un ruolo ben delineato.

La FIALS va anche oltre e chiede al Governo centrale e alle istituzioni regionali di attivarsi per l’istituzione di patenti di guida speciali (come avviene per le forze di polizia, per i militari, per gli operatori della Croce Rossa Italiana e persino per alcune pubbliche assistenze e com’era per la vecchia Patente KE) che tutelino operatori e cittadini. Chi tutela gli Infermieri in caso di incidente stradale? La Corte dei Conti ha già chiesto a tanti di restituire soldi all’azienda per danni procurati da sinistri.

Spieghiamo meglio quello che sta accadendo in questo ambito specifico dell’assistenza

Ad oggi nei servizi aziendali preposti per l’emergenza territoriale – si legge in un documento affidato in anteprima ad AssoCareNews.it – è consuetudine che l’autoveicolo predisposto al soccorso avanzato (Automedica) sia affidato all’infermiere il quale, oltre che ad adempirealle proprie funzioni sanitarie si occupa della giuda del veicolo.

Negli ultimi anni è capitato in diverse occasioni e a diversi colleghi coinvolti in questa attività, che a seguito di un sinistro avuto col veicolo aziendale gli venisse recapitato un avviso che li informava che era in corso un accertamento da parte della corte Dei Conti per un eventuale danno erariale ma che solitamente è cessato con l’archiviazione.

Recentemente con documento apposito, inviato ad una collega Infermiera, si metteva in mora espressamente in mora per un danno erariale di qualche migliaia di euro, oltre a rivalutazione monetaria ed interessi legali.

Alla luce dei fatti sopra esposti si chiede di aver maggior chiarezza sulle responsabilità legate alla guida e custodia del mezzo e più precisamente si chiede di essere informati:

  • Se è l’infermiere in turno sull’auto-medica è la persona preposta alla guida ed alla custodia del mezzo.

  • Quali sono le modalità per definire l’utilizzo dei dispositivi lumino-sonori, in compatibilità con i doveri d’istituto e a chi ne spetta la scelta dell’utilizzo sulle varie fasi dell’intervento (attivazione e rientro), le modalità da adottare durante la guida per mantenere un atteggiamento di diligenza, prudenza e perizia.

  • Che di tipo di polizza assicurativa, quali sono i massimali coperti, le eventuali cause di rivalsa e le franchigie che possono essere addebitate a chi guida il mezzo al momento del sinistro.

  • Se durante un servizio d’emergenza, come da istruzioni operative in essere, il Medico ritengaopportuno che l’infermiere collabori a bordo dell’ambulanza affidando il veicolo ad un soccorritore non dipendente Ausl, vista la tempestività richiesta dalla condizione operativa e l’impossibilità perl’infermiere di verificare i requisiti della persona a cui viene affidato il veicolo e dargli eventualidelucidazioni sul funzionamento dell’automezzo, nel caso questo terzo causi un sinistro quali responsabilità sono imputabili all’infermiere che ha affidato una proprietà dell’azienda sanitaria adun persona esterna e di non comprovata esperienza?

Alla luce di quanto detto e scritto finora la FIALS chiede alle aziende sanitarie e agli ospedali bolognesi e dell’hinterland bolognese di avere risposte e delucidazioni sulla materia in forma scritta. Ciò per tutelare non solo gli Infermieri, ma soprattutto i Cittadini che hanno il diritto ad ottenere le migliori prestazioni in emergenza come nella cronicità.

La FIALS non resterà a guardare e continuerà a seguire la questione fino a quando non si risolverà e verranno riconosciuti i sacrosanti diritti dei lavoratori.

Nel resto dell’Emilia Romagna la situazione è caotica: in Romagna, per esempio, le auto-mediche non sono guidate da Infermieri, ma da Autisti-Soccorritori. Di fatto viene offerto un servizio a metà, perché in caso di emergenza o di collaborazione con il medico l’Autista non può minimamente toccare il Paziente. E chi si occupa di reperire accessi venosi, di somministrare farmaci o di reperire i parametri vitali? Il Medico o l’Autista (in questo caso sarebbe abuso professionale)?

Segnalateci ciò che accade nel vostro ambito lavorativo, scrivendo a redazione@assocarenews.it.

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