Continuano le aggressioni ai danni di Infermieri e Professionisti della Salute nei pronto soccorso italiani. Questa volta ad essere “colpiti” sono i colleghi del PS di Imola. A protestare in loro difesa è la FIALS imolese, come noto presieduta da Stefano De Pandis. Nell’ultima settimana si sono registrati addirittura cinque caso, con vittime Infermieri e Pazienti.
Il sindacato delle autonomie locali e della sanità chiede pertanto urgenti interventi per tutelare sia i professionisti che tutti i giorni sono in prima linea nel Pronto Soccorso emiliano, sia dei pazienti, che in più occasioni hanno rischiato di ricevere danni seri sia di natura fisica che di natura psichica.
De Pandis ha scritto e inviato poco fa una missiva di protesta indirizzata ai vertici dell’AUSL di Imola, in cui si chiede in sostanza di tutelare i lavoratori e gli utenti del PS, come già da tempo più volte domandato. Finora la FIALS è stata ignorata da chi dirige l’azienda, ora non si può più far finta di nulla. Il tavolo di confronto è diventato piuttosto necessario.
Ecco di seguito la missiva di Stefano De Pandis.
Spettabili
Direzione Generale AUSL Imola
Dott.re Rossi Andrea
Direzione di presidio AUSL Imola
Dott.re Andrea Neri
Assessorato politiche per la Salute Regione Emilia Romagna
Prefetto di Bologna
E, p.c.
Studio Legale FIALS
Organi di stampa
Dipendenti AUSL IMOLA
Oggetto: Aggressioni in Pronto Soccorso Santa Maria della Scaletta – Richiesta urgente tavolo di confronto.
La scrivente organizzazione sindacale e’ a conoscenza delle ultime aggressioni avvenute in pronto soccorso del Santa Maria della Scaletta di Imola, grazie alle numerose denunce depositate ai nostri delegati sindacali aziendali da parte degli operatori sanitari in forza all’Unita’ Operativa DEA.
CHIEDE
che vengano messe in atto tutte le misure e le tutele di sicurezza atte a prevenire e preservare salute e incolumità degli operatori del Pronto Soccorso, nello specifico:
- Intese e Protocolli di Sicurezza e di Coordinamento con le Forze dell’Ordine;
- la presenza di Guardie Giurate (Vigilantes) dedicate ;
- la presenza di almeno 2 Infermieri e 1 OSS in più per ogni turno di lavoro;
- una politica di “Tolleranza Zero” verso gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari (fisica o verbale) e una programmazione e implementazione di misure strutturali, tecnologiche e organizzative per la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e di atti di violenza a danno degli operatori sanitari, come richiesto dalle Raccomandazioni del Ministero della Salute e della Regione.
Su questo ci batteremo con tutte le nostre forze coinvolgendo il Prefetto.
La vita è una cosa sacra, noi del SSN, Professionisti Infermieri, Tecnici ed OSS lo sappiamo bene, perché la nostra mission è quella di salvare la vita della gente, preservarla dalle malattie e curarla secondo le necessità. Non possiamo accettare che chi si serve dei Servizi Sanitari diventi cecchino contro gli Operatori.
Chiediamo l’autorevole intervento dell’Assessorato Regionale della Salute ed ai Direttori Generali o Commissari, in quanto Datori di lavoro, nel rispetto del D. Lgs. 81/2008, li richiamiamo alle loro responsabilità per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo in campo tutti i mezzi consentiti dalla Legge affinché i protagonisti di questi atti vandalici, contro il personale, debbano essere assicurati alla Giustizia in flagranza di reato e per interruzione del Pubblico Servizio, con immediato ammanettamento da parte delle Forze dell’Ordine che intervengono sul posto, affinchè possano servire da monito ad altre teste calde incentivate a gesti di emulazione.
Non possiamo che accogliere positivamente il tempestivo intervento del ministro della Salute, la catanese Giulia Grillo, e del relativo DDL appena approvato con l’inasprimento delle pene verso chi commette atti lesivi verso gli operatori del SSN, daltro canto pero’ non possiamo permettere che l’immobilismo dei vertici aziendali comporti l’attesa della prossima vittima, bisogna lavorare uniti allo scopo di prevenire qualsiasi possibile prossimo gesto/atteggiamento violento, mettendo in campo sin da subito tutte le strategie e i mezzi utili a disposizione.
Nel contempo FIALS IMOLA si fa’ carico della tutela legale verso tutti gli operatori rimasti coinvolti nella vicenda, qualora volessero esporre denuncia, e di tutti coloro che dovessero subirne in un futuro prossimo, richiedendo un risarcimento dei danni subiti all’azienda sanitaria rea di non tutelare la salute dei propri dipendenti come da Art 1176, 2087, 2043 e 2059 codice civile.
Imola li, 28/09/2018
F.to Stefano De Pandis
Segretario Aziendale FIALS Imola