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Guidolin (M5S): “bene delibera Oss Veneto, gli Infermieri hanno solo paura di perdere competenze”.

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La senatrice del M5S, Barbara Guidolin, Operatrice Socio Sanitaria scende in campo per difendere la Delibera n. 305/2021 della Regione Veneto: “facciamo chiarezza, gli Infermieri hanno solo paura di perdere competenze a favore degli OSS”.

La senatrice Barbara Guidolin del Movimento 5 Stelle scende in campo per difendere senza se e senza ma la Delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 305/2021 che trasforma gli OSS in Infermieri. Lei, da Operatrice Socio Sanitaria pare in aspettativa per motivi politici, parla di una svolta storica per la professione dell’OSS e bacchetta la parte infermieristica, rea di incavolarsi “solo” perché minacciata di perdere le sue competenze attuali.

Guidolin, Veneta di Rosà (Vicenza), ha postato proprio ieri sulla sua pagina Facebook un comunicato con il quale in sostanza di dice che:

  • La Regione del Veneto con deliberazione di giunta del 16 marzo inaugura il percorso formativo supplementare per l’operatore socio sanitario al fine di contrastare la carenza del personale dovuto all’emergenza pandemica.
  • In realtà nulla di nuovo all’orizzonte, visto che la formazione complementare sanitaria era già stata prevista dall’accordo Stato-Regioni del 2003.
  • Il Presidente Luca Zaia però dovrebbe chiedersi come mai quel progetto non è mai decollato.
  • Forse perché l’OSS dal 2001 è ancora ingabbiato in un “ruolo tecnico”? Come si può far svolgere delle mansioni sanitarie ad una figura che non ha un ruolo socio sanitario e soprattutto come verranno inquadrati contrattualmente i nuovi OSS?
  • La FIALS con un comunicato del 25 marzo si complimenta con la collega Sen.ce #PaolaBoldrini per il deposito di un Disegno di Legge sul riordino del profilo professionale degli OSS.
  • Questo non può che farmi piacere, visto che uno dei problemi principali della categoria era che nei palazzi nessuno aveva mai affrontato il tema.
  • Al riguardo segnalo alla Fials anche il mio Disegno di Legge.
  • La principale differenza tra i due DDL è che la Sen.ce Boldrini delinea un riordino della figura professionale dell’OSS da far attuare alla conferenza Stato-Regioni. Il mio DDL invece chiede al Ministero della Salute, attraverso una legge delega, di fare una vera e propria riforma della figura professionale dell’ OSS. Chiedo quindi alla Fials se non ritenga opportuno, visto che tutti chiediamo l’ingresso dell’OSS nell’area socio-sanitaria, che sia proprio il Ministero della Salute a farsi carico di questa riforma e non la conferenza Stato-Regioni.
  • Come si dice? Far sembrare di cambiare tutto per poi non cambiare nulla!
  • Il motivo per cui all’OSS dal 2001 non è mai stata data l’opportunità di crescere, si fonda sulla paura da parte degli infermieri di vedersi togliere alcune competenze con conseguente indebolimento della categoria.
  • In piena pandemia crediamo ancora di dovere guardare al futuro facendoci sopraffare dal sentimento della paura?
  • Quanto sarebbe stato utile in questo periodo di emergenza avere al fianco degli infermieri gli OSS in grado di agire con competenza non solo nella pratica ma anche sulla carta e con formazione uniforme su tutto il territorio nazionale?
  • Attraverso la paura non si arriva al cambiamento!

Il cambiamento deve essere radicale.+

La difesa di Guidolin sembra chiaramente di parte e relativa alla sua categoria di appartenenza e non parte certamente da una seria riforma nazionale della figura dell’Operatore Socio Sanitario. Una riforma seria può partire da una rivisitazione, per esempio, del sistema formativo degli OSS (sia quello di base, sia quello post-base), che non può più rimanere ad appannaggio delle Regione, ma deve essere statalizzata. Come pure non ci si può permettere di intervenire sul Paziente con pratiche infermieristiche senza conoscerne le basi scientifiche sulla singola procedura. Non a caso l’Assistenza Infermieristica moderna parte da basi di conoscenze universitarie.

Ricordiamo alla Guidolin che per diventare OSS oggi serve la terza media e, seppur convinti che la cultura e il sapere restino ad appannaggio dei singoli, non è immaginabile consegnare gli Assistiti a chi non ha seguito percorsi specifici universitari riconosciuti dallo Stato e abilitanti ad una professione.

Ecco perché la discesa in campo della senatrice del M5S ci sembra piuttosto fuori luogo e decisamente anacronistica.

Ovviamente la invitiamo alla replica, che sarà ben accetta.

Un Infermiere non si permetterebbe mai di prendere il posto di un Medico, perché non ne ha le competenze e ha responsabilità e conoscenze del tutto differenti.

Leggi anche:

OSS. Cosa dice l’Accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003? Gli Operatori Socio Sanitari restano a supporto degli Infermieri.

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