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Gino Giorgione, candidato alle regionali in Puglia: “ecco come cambierò la sanità e la vita di sanitari e cittadini”.

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Gino Giorgione, segretario provinciale della Uil Fpl di Foggia e candidato alle regionali in Puglia con Michele Emiliano: “ecco come cambierò la sanità e la vita di sanitari e cittadini”.

Avevamo già presentato il candidato alle Elezioni Regionali del 20-21 settembre 2020, Gino Giorgione, segretario provinciale di Foggia della Uil Fpl e capolista del movimento “Senso Civico – Un nuovo Ulivo per la Puglia“. Ora lo abbiamo intervistato. Vediamo cosa e come ha risposto alle nostre domande.

Giorgione è candidato in una delle 14 liste a sostegno del Governatore uscente Michele Emiliano. E’ uno degli uomini di punta da battere per tentare la conquista di uno scranno in Via Capruzzi a Bari, dove ha sede la Regione Puglia.

Nell’intervista segue uno stile di altri tempi, di quando la politica si faceva per passione e l’avversa non era il nemico da abbattere o da offendere scendendo sul personale. E’ un giovane politico con i progetti proiettati verso il futuro e l’esperienza ancorata nel passato, cosa rara nel periodo storico in cui viviamo.

La nostra intervista.

Di recente lei ha lanciato un video-appello attraverso cui illustrava in alcuni punti il suo programma elettorale. Ce lo può sintetizzare?

  1. Rilancio delle infrastrutture strategiche;
  2. Messa in sicurezza viabilità provinciale ed edilizia scolastica;
  3. Sostegno alle imprese e all’innovazione tecnologica nella PA;
  4. Valorizzazione del “Made in Puglia” e del comparto agroalimentare di Capitanata; Rilancio dell’edilizia;
  5. Valorizzazione dei piccoli comuni e delle aree interne; Più investimenti nella sanità pubblica e privata;
  6. Sostegno alle PMI con particolare attenzione al settore turistico e a tutte le realtà produttive danneggiate dal coronavirus e dal lockdown; azioni di contrasto al randagismo;
  7. Riforma della formazione professionale; sostegno ad eventi, cultura e talenti locali.

Questi punti sono il frutto di un lungo lavoro di ascolto e confronto con centinaia di cittadini e lavoratori e hanno come focus la messa a punto di nuovi processi di sviluppo della Capitanata.

Parla di “eroi” che si sono sacrificati per frenare l’avanzata del Coronavirus nella provincia di Foggia e in Puglia. Sono Medici, Infermieri, OSS e Professionisti Sanitari e Socio Sanitari che, in prima linea o nelle retrovie, sembrano già esser stati dimenticati. Almeno questo è quello che si legge sulle cronache sanitarie.
Qual è la sua visione in tal senso e come vorresti valorizzare questo settore importantissimo per la difesa della salute della popolazione pugliese e non solo?

Le politiche sanitarie rappresentano una delle voci più importanti nel bilancio della Regione Puglia.

Un settore strategico che, proprio in occasione del coronavirus e del lockdown, ha dimostrato quanto sia importante il lavoro dei nostri operatori e delle nostre strutture sanitarie.

Li abbiamo chiamati “angeli”, “eroi”; Il nostro sistema sanitario ha retto benissimo all’impatto della pandemia. Segno che in questi anni tante buone cose sono state fatte.

Ora è arrivato il momento del cambio di passo per continuare a potenziare la nostra sanità e tutelare medici, infermieri e tutto il personale sanitario:

Penso ad una profonda riforma del sistema sanitario pugliese per realizzare cinque grandi obiettivi:

  • Più investimenti nella sanità pubblica e privata;
  • valorizzare e riqualificare il nostro personale sanitario;
  • rendere i servizi ai cittadini sempre più efficaci ed efficienti;
  • Riorganizzazione attività sanitarie nei poliambulatori della provincia;
  • Istituzione Centri Obesità Patologica con presa in carico paziente fino al termine del percorso con chirurgia ricostruttiva.

La Regione Puglia, sotto il profilo sanitario ha tutte le carte in regola per essere Un eccellenza nel nostro Paese e nel mondo. Su questi aspetti intendo lavorare a partire da quello straordinario patrimonio di competenze rappresentato dai nostri operatori sanitari, dai nostri medici e da tutto il personale.

Lei parla spesso di una sanità di eccellenza che ancora non c’è in Puglia, o meglio che c’è ma è rilegata ad alcune cosiddette “isole felici”. Come intende valorizzare e rilanciare le risorse migliori di questa terra meravigliosa?

Più investimenti; valorizzazione del personale; efficientamento dei servizi al pubblico; riorganizzazione dei servizi sanitari nei poliambulatori della provincia.

Parlando di eccellenze non possiamo dimenticare i professionisti sanitari e socio sanitari che lavorano fuori dalla Puglia. Sono migliaia i colleghi che cercano di tornare nella loro terra natia, ma non ci riescono per vari motivi. Non crede che la Regione Puglia debba mettere in essere un cosiddetto “Programma di ritorno” per coloro che hanno acquisito esperienze e competenze al Nord o all’estero e che oggi potrebbero essere molto utili alla Sanità regionale del futuro?

Condivido. Abbiamo delle eccellenze pugliesi che concorrono a rendere grandi altri sistemi sanitari regionali e anche di Paesi esteri. Incentivare il loro ritorno, attraverso azioni di mobilità, è un obiettivo di civiltà oltre che politico e sanitari. Vanno studiate strategie e azioni ad hoc e la regione in questo caso dovrebbe essere la macchina proponente affinchè tutto ciò avvenga.
Io intendo farlo e aggiungo. Non è possibile che si utilizzino graduatorie regionali e poi si assiste che gli operatori non risiedono nella loro città bensì in altre province della stessa regione. Tutti devono tornare a casa anche a scambio ove possibile tra di loro oppure con una legge regionale specifica.

Il Gargano e il Subappennino Dauno sono in una fase di regressione demografica e di invecchiamento della popolazione ormai irreversibile. Ci sono tanti piccoli centri che non riescono a far fronte alle esigenze di salute fisica e psichica degli Anziani. Per far fronte a ciò stanno nascendo iniziative come la Residenza Sanitaria Assistenziale Diffusa (RSAD) a Rignano Garganico – San Marco in Lamis – San Giovanni Rotondo – San Nicandro Garganico, ideata da alcuni sanitari fuori sede che hanno a cuore il territorio. Si tratta di una vera e propria RSA demoralizzata, con gli ospiti gestiti direttamente nel proprio domicilio e serviti da un sistema di assistenza capillare che vedrà alla testa Medici e Infermieri, ma anche Operatori Socio Sanitari, Fisioterapisti, Educatori Professionali e altre figure tecniche. Ogni singola RSAD potrebbe assistere fino a 100 unità nelle 24 ore e dare lavoro, tra dipendenti e indotto, a diverse centinaia di operatori. Lei cosa ne pensa? Crede che sia spendibile nel suo programma elettorale e in quello di Michele Emiliano?

Sicuramente ma il problema delle aree interne va affrontato globalmente e radicalmente. I piccoli comuni e le aree interne rappresentano un patrimonio di valore inestimabile in termini culturali, storici, turistici, enogastronomici. Desertificazione, spopolamento, disoccupazione, difficoltà di collegamento con il capoluogo e il resto del territorio, carenza di servizi, ne stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza. Dobbiamo e possiamo invertire la rotta. Penso ad azioni mirate per garantire la valorizzazione dei piccoli comuni e delle aree interne:

  • Potenziamento viabilità e servizi sanitari;
  • misure ad hoc per garantire connessioni internet ad alta velocità;
  • valorizzazione dei prodotti locali;
  • azioni di contenimento dei processi di spopolamento delle aree interne;
  • azioni di contrasto al dissesto idrogeologico. Dentro questo processo virtuoso, a mio giudizio, nell’ambito di una visione di sistema è possibile incastonare altre azioni strategiche come quella alla quale faceva riferimento.

Infine, come vive la dicotomia tra sindacalismo vissuto e politica? E quali sono i suoi sogni nel cassetto per una Puglia migliore?

Non c’è dicotomia. Se fatte col cuore e con spirito di servizio, la loro “mission” è la stessa: il bene comune. Diciamo che, dal mio punto di vista, l’impegno politico è la naturale evoluzione di una vita trascorsa al servizio dei cittadini e dei lavoratori nel sindacato. Quanto ai sogni nel cassetto ne ho tanti ma da uomo pragmatico dico che mi piacerebbe realizzare tutti i punti del programma elettorale per la Puglia. E ci riuscirò.

Buon lavoro!

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