I Pronto Soccorso delle Aziende Sanitarie dell’Emilia Romagna sono in grande affanno.
Mancano medici, infermieri ed operatori sanitari, ma la cosa grave e che nei Pronto Soccorso stazionano per giorni pazienti positivi al COVID, visto che mancano posti letto, una situazione insostenibile sia per i cittadini che per i pazienti, non considerando che tale modus operandi favorisce la diffusione dei contagi (1300 operatori contagiati in tutta l’Emilia Romagna) ed il numero è in tendenziale aumento
I pazienti non sono adeguatamente isolati
visto che il Pronto Soccorso è un luogo di passaggio e sia logisticamente che strutturalmente non è adeguato allo stazionamento dei pazienti, non considerando che questi ultimi devono essere assistiti con lo stesso personale che deve fare assistenza a chi si reca in pronto soccorso, in questo modo aumentano anche le attese per i cittadini ed il rischio di escalation contro i professionisti in servizio
La situazione è al limite della sostenibilità organizzativa e gestionale, una situazione che purtroppo riguarda quasi tutti i Pronto Soccorso delle Aziende Sanitarie dell’Emilia Romagna, con delle note ancor più dolenti nelle città ad alta densità abitativa, infatti Bologna con il S. Orsola ed il Maggiore registra la situazione più grave, anche alla luce dell’aumento dei contagi
Le Direzioni Generali convochino un tavolo di confronto Urgente, nelle more scriveremo come Organizzazione Sindacale alle Prefetture, visto che è a rischio la sicurezza di lavoratori e cittadini – è quanto si legge al termine della nota a firma di Alfredo Sepe, Segretario Generale Regionale FIALS Emilia Romagna.
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