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FIALS: gli organici ridotti comprimono i diritti.

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Per il sindacato FIALS gli organici ridotti comprimono i diritti.

Il Sindacato FIALS ritiene che la inderogabile difesa della sanità pubblica del suo carattere universalistico e del diritto del cittadino a prestazioni gratuite sia possibile con l’attuazione di adeguate azioni programmatiche e gestionali.

L’obiettivo di difendere e consolidare la sanità pubblica in Toscana può essere realizzato a condizione di investimenti in strutture e con una campagna straordinaria di reclutamento degli operatori nell’ambito del piano dei fabbisogni delle Aziende Sanitarie Toscane.

Per il FIALS è terminato il tempo della retorica stucchevole

delle affermazioni di principio che puntualmente si ritrovano negli Accordi sottoscritti tra la Giunta Regionale e i Sindacati Confederali CGIL-CISL-UIL.

L’Accordo stipulato tra i Sindacati Confederali e la Giunta Regionale Toscana nel gennaio del c.a. “Intesa in materia di gestione delle risorse umane” conclude la vertenza riguardo agli organici esaltando la Regione per detenere “il primato nazionale consolidato per le assunzioni a tempo indeterminato di personale sanitario effettuate nel 2020”.

Questa intesa determina una ulteriore limitazione al reclutamento del personale che in alcune Aziende si traduce nel blocco delle assunzioni con effetti negativi sui diritti dei lavoratori e dei cittadini.

I conti della Sanità Toscana, in base ad informazioni giornalistiche, rilevano un “buco” di oltre 500 milioni di euro e vengono annunciati tagli per l’anno corrente di 300 milioni di euro che si stanno ripercuotendo sul personale che è la voce di spesa più importante per le Aziende Sanitarie.

I lavoratori della sanità sono la risorsa principale del Servizio Sanitario Regionale ed è obbligo delle Aziende Sanitarie garantire loro condizioni per operare in sicurezza con organici adeguati alla complessità assistenziale e nel rispetto dei diritti fondamentali previsti dalla legislazione e dal CCNL.

Non accettiamo che gli errori

di programmazione e di gestione delle risorse vengano scaricati sui cittadini e sui lavoratori della sanità.

Costituisce una conclamata ipocrisia parlare di sanità universalistica e gratuita quando il cittadino deve ricorrere al pagamento delle prestazioni nel settore privato per l’incapacità delle Aziende di soddisfarne la domanda.

Stiamo assistendo alla progressiva e preoccupante devoluzione di pacchetti di attività al settore privato con la conseguente attrazione e consolidamento di flussi di utenza in tale area.

La Regione Toscana che chiede allo Stato 260 milioni di euro per ripianare la differenza tra i finanziamenti ricevuti e quanto speso per fronteggiare la pandemia COVID, nonostante le nostre ripetute richieste, non ha ancora spiegato in maniera dettagliata da dove tragga origine tale fabbisogno.

Sempre in tale contesto non abbiamo avuto riposte esaurienti in merito alla insufficiente finalizzazione per il reclutamento del personale dei Fondi Europei assegnati per il contrasto alla pandemia.

Il debito accumulato nel corso degli anni contiene aspetti di natura strutturale e nel presente si ripropone l’incapacità della Giunta Regionale Toscana di definire un piano realistico di rientro dal debito affrontando e risolvendo le difficoltà esistenti con azioni efficaci e non con nuove promesse o future programmazioni che si rivelano il “classico libro dei sogni” distraendo l’attenzione dai veri problemi.

Nella fase attuale si parla dei fondi del Pnrr per la realizzazione delle Case di Comunità, di ospedali di comunità, di un potenziamento dell’assistenza territoriale di oltre 450 posti letto mentre in palese contraddizione con tali obiettivi il rientro dal debito impone scelte draconiane di riduzione della spesa del personale.

Il FIALS continuerà ad opporsi

ad una politica sanitaria regionale che con la scelta della ristrutturazione del Servizio Sanitario Regionale attuato con la Legge 84/2015 ha devastato la sanità pubblica con mega-aziende che hanno ridotto i servizi ed il personale ed aumentato la spesa improduttiva per gli apparati.

Il FIALS chiede alla Giunta Regionale una revisione totale della politica sanitaria che ponga al centro i diritti dei cittadini e dei lavoratori.

Questo chiederemo nel prossimo incontro in programma con la Regione Toscana ed in assenza di risultati concreti riattiveremo le opportune iniziative di mobilitazione dei lavoratori – è quanto si legge al termine della nota stampa a firma del Segretario FIALS Regionale Toscana, dott. Massimo Ferrucci.

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