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Coronavirus. RSA, RSSA e Case di Riposo: per il CTS si tratta di una strage annunciata.

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Il Comitato Tecnico Scientifico degli OSS della Puglia denuncia: “RSA, Rssa, Case di riposo: altra strage annunciata”.

Il problema delle RSA, Rssa e Case di riposo, cioè delle strutture dedicate all’assistenza di persone anziane e molto fragili, è noto sin da prima che scoppiasse il bubbone causato dall’espandersi di questa epidemia di coronavirus.

Infatti le indagini erano partite in tutta Italia e sono state riscontrate irregolarità amministrative riguardanti inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative. Sono emerse situazioni penalmente rilevanti nei riguardi di operatori ritenuti responsabili di abbandono di anziani e mancata assistenza, esercizio abusivo della professione sanitaria e uso di false attestazioni di possesso di titoli professionali.

Ovviamente il risalto mediatico va solo a quei pochi Operatori socio-sanitari (anche senza attestato) che sono colpevoli di aver abusato e bistrattato il nome della nostra figura professionale.

Non è stato dato risalto a tutti gli O.S.S. che da anni urlano la loro situazione di emergenza, assunti da cooperative che vincono gare d’appalto al ribasso e quindi dove si lavora sempre sotto organico e sempre di corsa, con pochi minuti da dedicare ad ogni ospite a discapito dell’assistenza e del rapporto umano.

Ed ecco arriva l’emergenza Coronavirus!

Da ogni struttura che ospita anziani ed anche disabili partono degli SOS.

Tutti lamentano la scarsità di DPI (dispositivi di protezione individuali), alcuni O.S.S. addirittura testimoniano che i dirigenti non volevano che li usassero per non far spaventare gli ospiti.

La carenza del personale diventa ancora più evidente e profonda per le massicce assunzioni in ospedali pubblici e per il personale assente momentaneamente, per almeno 14 giorni, per quarantene obbligatorie o cautelative. Quindi chi rimane a lavorare è sottoposto a turni massacranti per garantire un minimo di assistenza.

Per giorni, settimane si chiede continuamente di effettuare tamponi a tappeto a tutti gli operatori socio-sanitari e ospiti, inutilmente! Addirittura, alcune strutture accolgono malati Covid 19 in via di miglioramento ma ancora positivi.

Ed ecco che scoppia l’inevitabile! Tante, troppe persone anziane, fragili, muoiono.

I depositari della nostra storia, delle nostre tradizioni, muoiono perchè non si sono ascoltate le grida di allarme dei tanti Operatori socio-sanitari che si prendono cura di loro con amore ma in pochi e non protetti contro un nemico invisibile.

Ora non è il tempo della polemica, è il tempo dell’azione e come CTS OSS Puglia prendiamo nota e sosteniamo le iniziative intraprese dalla Regione Puglia.

Le misure previste sono: tamponi a tappeto su ospiti ed operatori; creazione di aree Covid con riorganizzazione di spazi già esistenti ed aree no Covid per ospiti non contagiati; distribuzione di kit completi di DPI; operatori ASL per monitorare le condizioni di salute degli ospiti ed intervenire con terapie specifiche Covid.  Infine tutte le strutture socio-sanitarie resteranno sotto monitoraggio delle ASL e la situazione di ospiti e operatori verrà aggiornata quotidianamente per poter individuare in tempi rapidi l’eventuale insorgenza di nuovi casi di positività al virus.

Ma arriverà il tempo delle risposte ai tanti interrogativi e quello che vorremo sapere con urgenza è quanto impegno, quante energie abbiamo investito per evitare questa immane tragedia, la razionalizzazione delle spese l’abbiamo pagata cara, l’abbiamo pagata con la vita dei nostri anziani e di tanti operatori sanitari.

Presidente C.T.S. O.S.S. Puglia
Grazia Giangrande

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