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Coronavirus. Polemiche a Imola per l’arrivo di mascherine tipo Swiffer. Protesta la FIALS.

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Emergenza Coronavirus. Non cessano le polemiche all’ospedale “Santa Maria della Scaletta” di Imola per l’arrivo di mascherine tipo Swiffer, che dovrebbero servire agli operatori per proteggersi dal COVID-19. Protesta la FIALS.

Non si placano le polemiche all’ospedale “Santa Maria della Scaletta” di Imola per la dotazione di mascherine chirurgiche tipo Swiffer. Secondo l’azienda dovrebbero servire per proteggersi dalle infezioni, ma non assicura che siano ottimizzate contro il COVID-19. Si fa interprete di Medici, Infermieri, Ostetriche/i, OSS e Professioni Sanitarie il collega Stefano De Pandis, segretario aziendale dell’AUSL imolese.

De Pandis scrive una lunga missiva ai vertici aziendali attraverso cui esprime tutto il suo disappunto nei confronti di tale decisione e per la scelta in un DPI praticamente inutile.

Ecco la missiva a firma di Stefano De Pandis.

Spettabile
Direzione Generale USL Imola
Direzione Infermiristica e Tecnica
Direzione Amministrativa
Responsabile del Servizio Protezione e Prevenzione RLS Ausl Imola

E p.c.

Dipendenti Ausl Imola
Organi di Stampa
Studio Legale Fials Nazionale

Oggetto: DIFFIDA – DOTAZIONE MASCHERINE TIPO “SWIFFER” E RELATIVO UTILIZZO PER EMERGENZA COVID-19.

Spettabili in indirizzo, la scrivente, in nome e per conto dei propri iscritti e dei dipendenti tutti, lamenta una carenza dei Dispositivi di Protezione Individuale, DPI.

Si cerca di sopperire a tale carenza, con la dotazione di mascherine di tipo “SWIFFER”, che risultano del tutto inutilizzabili, non idonee alla protezione degli operatori, sprovviste di elastico per un adeguata aderenza al viso, tendono facilmente a cedere e conseguentemente a cadere dal viso degli operatori, fatte di materiale scadente che tende ad inumidirsi piu’ del dovuto, del tutto sprovviste del marchio CE o di alcuna certificazione adeguata.

Considerato che:

Duecentomila mascherine mandate in Lombardia dalla Protezione civile nazionale e già distribuite negli ospedali sono state immediatamente ritirate perché non omologate e giudicate non idonee a proteggere gli operatori sanitari che combattono sul fronte del Coronavirus. Le mascherine giudicate non idonee sono le stesse in dotazione presso l’Usl di Imola ovvero le cosiddette “mascherine filtra batteri tipo swiffer” come il Lotto 1003202.

Visto la delicatezza del momento legato alla pandemia mondiale in corso impone che la sicurezza e la salute del personale sanitario debbano essere prioritari, e che tali operatori meritino maggior rispetto visto la dedizione, il coraggio e la professionalità che erogano senza risparmio alcuno ogni giorno.

Vi ricordiamo, quindi come l’art. 2087 C.C. imponga al datore di lavoro di adottare le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, siano necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

Si informa, peraltro, che la giurisprudenza in materia, giustifica il rifiuto di prestazione l’obbligazione contrattuale sanitaria se si pone a rischio, concretamente e imminentemente, la salute del prestatore di lavoro anche per il semplice pregiudizio.

Chiediamo l’immediato ritiro dei lotti in oggetto e la distribuzione immediata di DPI idonei all’utilizzo sanitario specifico, si DIFFIDA all’utilizzo e dotazione di tali mascherine in caso contrario saremo nostro malgrado ad intevenire nelle sedi opportune a tutela della sicurezza di tutti gli operatori sanitari costretti all’utilizzo di tali “mascherine”.

In attesa di riscontro porgo cordiali saluti.

Dott. Stefano De Pandis
Segretario Territoriale Fials Circondario Imolese

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